Riflettori puntati su Ghali, ex concorrente della 74esima edizione del Festival di Sanremo dove il cantante si è esibito con il brano "Casa mia" insieme a Rich Ciolino, l'extraterreste che dovrebbe far ricordare al pubblico quanta umanità si è persa. Un chiaro riferimento alle guerre in corso, in Ucraina e in Palestina, dove mgliaia di civili sono morti e continuano a morire giorno dopo giorno, sotto lo sguardo cieco dell'occidente. Ghali, che da sempre affronta temi politici e sociali nelle sue canzoni - come l'immigrazione - ha approfittato della visibilità di Sanremo per comunicare un messaggio forte e chiaro: «Stop al genocidio». Tre parole che hanno portato l'Associazione Palestinesi in Italia (Api) a premiare l'artista, di origini tunisine, con una targa che porta il suo nome.
Ghali ha ricevuto un premio dall'Associazione Palestinesi in Italia: una targa per il suo attivismo negli anni e per quello stop al genocidio detto dal palco di sanremo
Il premio
«A nome dell’Associazione dei Palestinesi in Italia desideriamo esprimerti il nostro profondo apprezzamento per aver utilizzato la tua piattaforma e la tua canzone “Casa Mia” per diffondere un messaggio così significativo agli spettatori del festival di Sanremo».
Ghali, dopo l'esibizione a Sanremo, è stato accusato dall'Ambasciatore israeliano di aver diffuso un messaggio anti-israeliano ed è stato ripreso dall'amministratore delegato Rai - Roberto Sergio - tramite un comunicato letto da Mara Venier a "Domenica In", il giorno dopo la vittoria di Angelina Mango. Il cantante si dice commosso e felice per aver ricevuto il riconoscimento dall'Api e ringrazia tutti i membri che ne fanno parte con un caloroso «Vi voglio bene», poi esteso a tutti «i miei fratelli», recitato in arabo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Febbraio 2024, 13:56
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