Ha continuato a percepire il reddito di cittadinanza come se nulla fosse nonostante avesse vinto una fortuna al gioco. Questa la motivazione che ha portato la 29enne romana Vanessa Cardia a processo per frode davanti al giudice monocratico di piazzale Clodio. La donna, si legge nel capo di imputazione, avrebbe ricevuto dalla piattaforma di slot machine virtuali, tre vincite da 25, 12 e 76 mila euro per un ammontare complessivo di 115 mila euro. Una fortuna non indifferente che le ha permesso di portarsi a casa l'ingente quantità di denaro. Ma la Cardia ha dimenticato di comunicare la variazione del suo capitale che avrebbe avuto come conseguenza la sospensione dell'erogazione del Reddito di cittadinanza. Al momento della presentazione della domanda l'imputata presentava effettivamente i requisiti necessari a percepire l'aiuto dello Stato ma, nel momento della variazione del patrimonio, la donna avrebbe dovuto tempestivamente avvisare gli organi competenti che di conseguenza avrebbero sospeso l'erogazione. E invece lei a continuato a vincere, giocare e stare zitta nella speranza che nessuno facesse dei controlli approfonditi.
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L'OMISSIONE
L'accusa è quella di «aver omesso di comunicare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministero dell'Economia e delle Finanze, la vincita di cospicue somme di denaro da piattaforme di giochi online». La frode e la mancata comunicazione della variazione del reddito è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Tivoli, durante un'indagine sui furbetti del reddito di cittadinanza.
All’udienza del 10 maggio 2024, il Tribunale Ordinario di Roma, Sesta Sezione Penale, Giudice Dott.ssa Adele Pompei, all’esito del giudizio ordinario instaurato nei confronti di Vanessa Cardia, ha pronunciato sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste”.
"L’accusa di frode per l’omessa comunicazione delle presunte vincite sulle piattaforme di slot machine è risultata del tutto infondata - spiega l'avvocato Eleonora Moiraghi - tanto da essere stata pronunciata sentenza di assoluzione con formula piena. L’imputata non aveva mai percepito le vincite degli importi risultanti dai conteggi operati dagli investigatori, che si erano limitati ad estrapolare i report dalle piattaforme online senza verificare l’effettiva - mai avvenuta - percezione delle somme. La Cardia, pertanto, è rimasta in possesso di tutti i requisiti - conclude Moiraghi - per usufruire del reddito di cittadinanza, legittimamente richiesto e percepito. Si è in attesa del deposito delle motivazioni, essendosi riservato il Giudice 90 giorni".
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Maggio 2024, 21:22
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