Italcoral, dall'amaro Nerone agli sciroppi:
viaggio nello stabilimento di Ariccia

Italcoral, dall'amaro Nerone agli sciroppi: viaggio nello stabilimento di Ariccia

di Lorena Loiacono
Prosegue il viaggio di Leggo nelle aziende della nostra città, capaci di tramandare negli anni tradizione e passione con un unico risultato: il successo. Oggi arriviamo nel cuore dei Castelli Romani, ad Ariccia. Qui, al km 7,1 della via Nettunense, c’è l’Italcoral: un laboratorio-gioiello per la produzione di sciroppi di frutta, liquori e infusi. Una tradizione che trasforma piante officinali, frutta e radici appositamente selezionate in amari, grappe, sciroppi.Con la passione e la dedizione che, dal 1951, rendono l’azienda un’eccellenza di Roma.

E' l'amaro di Roma, l'unico nella Capitale così come il nome che porta: Nerone. E con lui una serie di liquori e sciroppi che, da 65 anni, arricchiscono la tavola dei romani con il sapore della tradizione. Romana al 100%, targata Italcoral. Un'azienda famigliare che nasce nel 1951 al Quarto Miglio, grazie ad un'intuizione di Corrado Caruso che, delle sue origini siciliane, ne fece un mestiere. Portò a Roma le tipiche mandorle di Avola e le trasformò negli indimenticabili confetti. Negli anni arrivarono il figlio Franzo e poi il nipote Corrado. L'azienda si dedicò ai liquori e decise di spostarsi sulla via Nettunense in un grande stabilimento, verso Ariccia.

Oggi, a capo dell'azienda, ci sono i tre figli di Corrado: Filippo, Andrea e Franzo Caruso. Nomi che si ripetono di generazione in generazione, come nelle migliori famiglie, e una tradizione che nel tempo ha esaltato il gusto grazie all' innovazione. L'amaro Nerone, nato proprio per portare nella Capitale un amaro degno della città, ha al suo fianco la Sambuca RomAntica, il Fragolino dei Castelli Romani con le fragole di Nemi, le grappe Colli di Frascati e Latium di malvasia del Lazio. Una trentina di sciroppi di frutta, dalla menta all'orzata, tutti senza conservanti e senza glutine, e i liquori a base di limone e di arancia. Proprio su questi ultimi si sente fortissima la tradizione di famiglia: portano infatti i nomi delle figlie dei tre titolari. Il limoncello Sophia, l'arancello Sveva e il liquore alla fragola Allegra. In tutto sono 80 gli articoli prodotti nel grande stabilimento all'avanguardia che vanta una capacità produttiva di 3mila bottiglie l'ora.

Ogni bottiglia impiega 6 secondi per riempirsi, per una produzione media giornaliera di 18mila bottiglie. Tutti con un unico obiettivo: «Vogliamo trasmettere ai nostri clienti - spiega Filippo Caruso, uno dei tre fratelli titolari - il piacere di bere meno ma bere meglio. I ragazzi purtroppo si buttano sull’alcol senza responsabilità ma il vero piacere di assaggiare un liquore è un’altra cosa. L'amaro Nerone, ad esempio, ha il 25% di alcol contro il 30% di molti altri amari sul mercato: in questo modo si assapora meglio il gusto, le erbe che lo caratterizzano. Per questo piace molto anche alle donne. Puntiamo sulla qualità del prodotto, da intenditori».

Il Nerone così come le grappe e i liquori arrivano in tutta Italia, portando il nome di Roma sulle tavole da Nord a Sud, così come all'estero. Il 10% della produzione di Italcoral è riservata infatti all'export che, da Ariccia, porta le sue bottiglie in Canada e in Brasile, fino al Giappone passando per Svizzera, Canarie e Costa Rica. A New York vanno matti per la Sambuca RomAntica e per il Limoncello Sophia, apprezzatissimo anche in Canada al pari dell'Orangella Sveva mentre sulle tavole giapponesi preferiscono le grappe. Tutto rigorosamente made in Rome.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Febbraio 2016, 13:35
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