Morto Carmine Schiavone, il boss pentito
dei Casalesi: raccontò la Terra dei fuochi

Morto Carmine Schiavone, il boss pentito dei Casalesi: raccontò la Terra dei fuochi

di Giammarco Oberto
ROMA - Oggi disporranno l’autopsia, ma è solo una formalità. Carmine Schiavone, il primo grande pentito del clan dei Casalesi, è morto d’infarto a 71 anni. Lo ha confermato il nipote: «È morto in ospedale per arresto cardiaco».





Schiavone viveva nel Viterbese, da alcuni anni era fuori dal programma protezione. È l’uomo che nel 1997 con le sue dichirazioni in un’audizione parlamentare rimasta secretata per 15 anni denunciò il fenomeno dei rifiuti tossici sepolti in quella che oggi conosciamo come “la terra dei fuochi”: «Gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe e Castel Volturno rischiano di morire tutti di cancro entro 20 anni», disse.



Carmine Schiavone collaborava con la giustizia dal 1993. Le sue dichiarazioni hanno portato a 136 arresti, tra cui il cugino Francesco Schiavone detto Sandokan, Michele Zagaria e Francesco Bidognetti, ritenuti la cupola del clan. «Abbiamo ordinato più di 500 omicidi - ha detto in un’intervista - ma la camorra non sarà mai distrutta perché ci sono troppi interessi».





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Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Febbraio 2015, 10:41