Norman Atlantic, parla il comandante:
"Avrei voluto portarli tutti a casa"

Norman Atlantic, il comandante: "Avrei voluto portarli tutti a casa"
LA SPEZIA "Avrei voluto portarli a casa tutti" lo ha detto il comandante del traghetto Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi incontrando brevemente i giornalisti fuori dalla sua abitazione in via Salita al piano in località Campiglia sulle colline de La Spezia.



"Sono molto stanco - ha detto il comandante - e non chiamatemi eroe. I complimenti non fanno per me, non servono". Giacomazzi, che soffre ancora di una lieve intossicazione per aver respirato il fumo dopo l'incendio sul suo traghetto, e di alcune lesioni patite durante il naufragio, ha ribadito di essere "molto stanco" e di aver necessità di riposo. E stato accompagnato al cancello dalla figlia Giulia e dal fratello poi, dopo queste poche parole, è rientrato in casa.



Quello del Norman Atlantic è il secondo incendio in meno di un mese che si verifica a bordo di un traghetto che opera sulla rotta Italia-Grecia per conto della Anek Lines. Il 30 novembre scorso, infatti, a 25 miglia da Brindisi, un rogo era divampato nella sala macchine dello Ierapetra L. diretto a Igoumenitsa.



Intanto il Norman Atlantic è ancora 'ridossato' nei pressi della baia di Valona, vicino all'isola di Saseno, a circa due miglia dalla costa. Le condizioni meteo restano proibitive per avviare le procedure di rimorchio. La nave comunque, a quanto si apprende, è in sicurezza agganciata al rimorchiatore Marietta Barretta e circondata da altri due mezzi navali della società brindisina, il Tenax e l'Asmara.



ALTRI INDAGATI Sono in corso di identificazione, per essere indagati, membri dell'equipaggio del Norman Atlantic che avrebbero avuto ruoli di responsabilità nelle fasi di imbarco di passeggeri e mezzi, e in quelle dell'evacuazione dopo il rogo. Lo si apprende da fonti giudiziarie. I nuovi indagati dalla magistratura barese saranno formalmente iscritti domani mattina.



L'indagine della capitaneria di porto di Bari, coordinata dal procuratore Giuseppe Volpe e dal sostituto Ettore Cardinali, punta infatti a verificare il numero esatto delle persone a bordo e soprattutto dei mezzi. Da indiscrezioni si apprende che nel lungo interrogatorio della notte scorsa, il comandante Argilio Giacomazzi, indagato in concorso colposo con l'armatore Carlo Visentini per i reati di naufragio, omicidio plurimo e lesioni, avrebbe chiarito di aver caricato a bordo della motonave il 75 per cento dei mezzi consentiti dalla capienza massima. Gli inquirenti baresi, però, vogliono capire come siano stati sistemati e a quale distanza uno dall'altro camion e auto nel ponte 4, luogo dove si presume si sia originato il rogo. Scopo delle indagini anche stabilire se le dotazioni di sicurezza, che risulterebbero funzionanti, siano state attivate in tempo e se siano state sufficienti ad arginare le fiamme in condizioni di forte vento: condizioni che, secondo la magistratura barese, il comandante avrebbe dovuto tenere in conto prima di partire. E poi saranno accertate le responsabilità connesse alla fase di evacuazione. Gli inquirenti temono che le fiamme abbiano distrutto il giornale di bordo, ma confidano di recuperare la scatola nera che si trova sul relitto. Una volta attraccata a Brindisi, domani, la motonave sarà messa in sicurezza per poi effettuare un primo sopralluogo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Gennaio 2015, 09:39
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