La New York di Elisa Cassanelli: gioventù alla ricerca della strada giusta

La New York di Elisa Cassanelli: gioventù alla ricerca della strada giusta

di Stefania Cigarini
Trovare il nostro posto nel mondo non è mai facile; e può aiutare, nell’affrontare la realtà quotidiana e le sue difficoltà, mantenere quello spirito fantastico e fanciullesco che porta a parlare con gli animali e i parenti che non ci sono più. Un trentenne romano a New York per seguire un master post universitario, cerca la strada per diventare grande e riceverà un insperato aiuto da un senzatetto. Un flash sulla insoddisfazione dei giovani della nostra epoca, “costretti” a rimanere adolescenti. Quasi un testo teatrale scritto da chi, Elisa Cassanelli, si occupa di comunicazione, ma anche di drammaturgia e regie teatrali.Questo è il suo esordio letterario.

Iniziamo dal titolo del libro: Le ali del geco
«Avrei potuto titolarmo “Un anno a Hell’s Kitchens”,  avrei condensato in poche parole il contesto. New York è il set dove si svolge la parte principale della vicenda. Intorno alle contraddizioni e alle suggestioni della città, prende forma il nuovo profilo identitario del protagonista. “Le ali del geco”, però, è più poetico e fa riferimento alla parte “magica” del testo che, secondo me, ha una certa importanza nell’economia della narrazione».

Chi è il protagonista del suo romanzo?
«Un giovane romano che si reca a New York per seguire un master in legge. La sua esperienza è solo all’apparenza leggera. In realtà gli argomenti trattati riguardano il suo posto nel mondo, l’insoddisfazione per le prospettive di vita nel suo Paese dove, dopo tanti anni di studio, si riceve spesso un misero rimborso spese, le relazioni con il prossimo, scelte che sembrano obbligate e scelte che vorrebbe rinviare. Fa da corollario al racconto l’affetto per la sua famiglia da cui sente di doversi separare per potersi affermare come singolo. Mi interessava parlare delle tante problematiche che caratterizzano il mondo dei trentenni nella società d’oggi.

Lo considera un racconto realistico ovvero una storia surreale, con agganci alla realtà di oggi stretta tra il mondo virtuale dei social e la vita reale?
«Nel romanzo c’è il quadro più realistico delle relazioni amorose, attraverso le quali il giovane protagonista diventerà più adulto e dell’incontro con un giovane senzatetto geniale che gli insegnerà a stare al mondo. Ma c’è una parte “magica” che lo porterà a dialogare con il suo “Io” più sensibile, necessariamente correlata al primo».

Lo stile?
«È ovvio che la vicenda prende il sopravvento e, alla fine, domina su tutto. I luoghi però sono essenziali. Ho voluto dare alla scrittura un ritmo incalzante come se ci fosse una macchina da presa che segua il protagonista nei suoi spostamenti. In questo modo lo sguardo del narratore, che poi è lo stesso protagonista, coincide con quello di un’ipotetica macchina da presa. Inoltre, l’importanza che nel romanzo hanno i fatti della vita quotidiana, anche di aspetti marginali, rende indispensabile puntare l’obiettivo su dati particolari dell’ambiente. Attraverso la descrizione di aspetti all’apparenza inessenziali il protagonista realizza una sorta di autoanalisi che rivela i lati più profondi dell’essere».

Il suo è un romanzo "americano"? 
«No davvero, il nostro protagonista resta legato alla sua città, alle strade della sua Roma, che non smette di sognare e dove si sente a casa».

Elisa Cassanelli, Le ali del geco, Albatros, 398 p, euro 17,50

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Gennaio 2020, 21:30
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