È la luce la protagonista della mostra che Palazzo Reale dedica a Claude Monet, il più importante esponente dell’Impressionismo. L’esposizione - che inaugura la stagione autunnale di Palazzo reale - è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui provengono le 53 opere in mostra. Tra le altre spiccano diverse tele della serie delle Ninfee e de Il Ponte giapponese, realizzate dal maestro espressionista en plein air nella sua abitazione e studio di Giverny. E poi, Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1926), la sua ultima e magica opera. A concludere il percorso è invece l’ultima opera dipinta dal maestro all’età di 85 anni, Le rose, che rappresenta un’ultima celebrazione della natura e dei suoi colori che per tutta la vita Monet ha cercato di rappresentare.
La mostra, visitabile fino al 30 gennaio 2022, è suddivisa in sette sezioni e rappresenta un excursus artistico del maestro a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plain air, passando dai paesaggi rurali e urbani di Londra o Parigi, fino alle tele dove a spiccare sono i colori e le sfumature di luce della natura, con i salici piangenti, i ponticelli giapponesi, le ninfee e i glicini. «La mostra di Claude Monet ha per oggetto la luce perché lui ha trascorso tutta la sua vita a cercare di rappresentare il paesaggio trasfigurato dalla luce, del mattino, di mezzogiorno, della sera - spiega Marianne Mathieu, curatrice e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - obiettivo della sua pittura è proprio cercare di rappresentare l’impossibile, l’impalpabile.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Settembre 2021, 08:56
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