Campi Flegrei a rischio per tre gas tossici, il piano della Regione: l'evacuazione e gli ospedali nelle zone sicure

Biossido di zolfo, biossido di carbonio e acido solfidrico i gas potenzialmente pericolosi nella zona della Solfatara di Pozzuoli

Video

di Redazione web

Campi Flegrei senza pace. Un nuovo allarme ambientale si aggiunge ai noti pericoli vulcanici e di bradisismo nell'area interessata da un susseguirsi di terremoti (l'ultima scossa più forte veenrdì 10 maggio, con magnitudo 3.7): è il «rischio geochimico», strettamente legato alle emissioni di gas potenzialmente pericolosi per la popolazione locale. Secondo il piano sanitario della Regione Campania di cui dà notizia Repubblica, «sulla base delle informazioni fino a ora disponibili sulle emissioni di biossido di zolfo, biossido di carbonio e acido solfidrico, non è possibile prescindere dalla considerazione di un rischio chimico di esposizione per una contaminazione diffusa e non nota a priori in termini quantitativi dell’aria ambiente».

La zona interessata

La strategia adottata riguarda la zona tra la Solfatara e via Pisciarelli, individuata come di «potenziale pericolosità». Tuttavia, l'approccio delle autorità è preventivo e misurato: «Organizzare la prevenzione collettiva a seguito della valutazione della qualità dell’aria». Inoltre, dal piano non sono escluse misure drastiche come «l’allontanamento in zona sicura», specialmente per le strutture sanitarie.

I gas tossici

Il documento si sofferma ampiamente sulle «emissioni di gas tossici», sottolineando che «La tossicità dei tre gas è stata ampiamente trattata in letteratura e sono noti gli effetti sulla salute e la sintomatologia correlabili a diversi livelli di concentrazione».

Nonostante non siano state rilevate variazioni significative nei recenti report, la situazione rimane sotto osservazione: «gli scenari espositivi sono complessi, anche potenzialmente molto pericolosi». ​Le indagini sul rischio geochimico sono rafforzate da una collaborazione tra l'università Federico II e la Città metropolitana di Napoli, volte a «approfondire le cause principali di livelli di accumulo anomali di biossido di carbonio». Questa necessità emerge chiaramente dall'incidente del 2018, quando un operaio è deceduto per asfissia a causa di elevati livelli di CO2, con analisi che hanno confermato che «il gas prelevato dal vano ascensore è di esclusiva origine naturale (vulcanica-idrotermale)».

Evacuazione e ospedali

Il piano di emergenza, aggiornato al 14 aprile e seguito da un «preciso indirizzo del presidente Vincenzo De Luca», copre scenari di rischio geochimico oltre a quelli più tradizionali legati al vulcanismo e al bradisismo. Include disposizioni dettagliate per l'evacuazione di pazienti ospedalizzati, con 1506 persone distribuite tra ospedali e residenze per anziani pronte per essere trasferite in strutture sicure in caso di emergenza.


Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Maggio 2024, 11:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA