Beatrice Belcuore, carabiniera suicida a 24 anni. Gli sms alla mamma: «Regole assurde, perdo i capelli. La scuola mi sta rovinando la vita»

I genitori hanno scritto una lettera al sindacato dei carabinieri Unarma per accendere i riflettori sul problema dei suicidi tra i membri delle Forze Armate

Beatrice Belcuore, carabiniera suicida a 24 anni. Gli sms alla mamma: «Regole assurde, perdo i capelli. La scuola mi sta rovinando la vita»

di Redazione web

Ha scelto una lettera la famiglia di Beatrice Belcuore, la carabiniera di 24 anni che si è tolta la vita all'interno della Scuola allievi marescialli di Firenze nel pomeriggio del 22 aprile con la pistola di ordinanza in un'aula dell'istituto, per parlare di quello che è accaduto. Una lettera che non vuole puntare il dito contro presunti responsabili del gesto compiuto da Beatrice, ma condividere stato d'animo, preoccupazioni e chiedere un momento di autocoscienza e riflessione all'Arma dei carabinieri. 

«Beatrice nei primi giorni di frequentazione della scuola aveva manifestato l’intenzione di abbandonare il percorso appena intrapreso - scrive la sua famiglia nel testo inviato al sindacato dei carabinieri Unarma - anche se quel percorso era da sempre stato il suo sogno, questo poiché aveva percepito quello che ci riferiva essere un ambiente estremamente rigido e totalitario. Successivamente decise invece di continuare in quanto, avendo già avuto esperienza di vita militare, prima nella Marina Militare e poi nell’Arma dei Carabinieri, si era convinta che il regime di trattamento così restrittivo rientrasse nella logica di un periodo propedeutico iniziale atto a testare in prima battuta le capacità di resilienza dei futuri marescialli ma purtroppo questo non corrispondeva a realtà: le condizioni di pieno inasprimento e i ritmi di vita serrati sono continuati. Beatrice aveva molto a cuore l’Arma ma alcune disposizioni non le erano chiare e le reputava prive di valore formativo».

Le condizioni in cui viveva ogni giorno Beatrice, che faceva parte del Secondo battaglione e stava per concludere il secondo anno di corso, l'avevano profondamente segnata. Il padre, anche lui carabiniere, lo racconta nel dettaglio, inserendo anche stralci di conversazioni e messaggi scambiati in quei pochi momenti in cui la figlia poteva usare il telefono. «Nei giorni precedenti la propria morte Beatrice manifestava molti dei sintomi attribuibili a una condizione di forte stress psicofisico, difatti riferiva alla madre che stava perdendo i capelli e che non ne poteva più di sottostare a quelle “regole” poco funzionali e che si insinuavano in ogni ambito della propria vita. Inviava spesso le foto di come era costretta a vestirsi in abiti borghesi per poter avere un paio di ore di svago concesse durante la libera uscita, del fatto che doveva necessariamente tenere i capelli raccolti, tirati al punto e che li stava perdendo anche per andare in piscina. Diceva sempre più spesso alla mamma “questa scuola mi sta rovinando la vita”».

Quindi la richiesta di riflessione al corpo militare: «La perdita di Beatrice per noi si è accompagnata a una presa di consapevolezza importante, quella per cui se un’istituzione dà più valore alle formalità che alla formazione e crescita personale dell’individuo conduce al fallimento.

Beatrice ha fatto una scelta che nessuno potrà mai comprendere, ma la società nella quale viviamo, le istituzioni che noi serviamo con lealtà e onore, hanno il dovere di non lasciare indietro nessuno, hanno il dovere di interrogarsi continuamente sullo stato di salute mentale del proprio personale, di guardare negli occhi gli uomini e le donne in uniforme, ancor prima di guardare il grado che indossano».

Unarma, il sindacato dei militari che ha raccolto e diffuso la lettera perché «esterrefatto su quanto contenuto nel documento», si è detto pronto a impegnarsi per indagare a fondo su quanto accaduto e per adottare misure efficaci volte a garantire il benessere psicologico e la salute mentale di tutti i suoi membri. «Condividiamo il desiderio della famiglia di fare luce su questa situazione e di affrontare il problema dei suicidi tra i membri delle Forze Armate e di polizia con la massima serietà e impegno».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Maggio 2024, 10:52
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