Costruita la prima scuola in zona di guerra con la stampa 3D: «Migliaia di bambini potranno tornare a studiare a Leopoli»

Per il momento sono stati realizzati 400 metri in 40 ore, ma i costi elevati ostacolano la fine della costruzione

Costruita la prima scuola in zona di guerra con la stampa 3D: «Migliaia di bambini potranno tornare a studiare a Leopoli»

di Serena De Santis

La tecnologia potrebbe salvare migliaia di uomini e donne di domani anche questa volta. Per la prima volta nella storia verrà utilizzata una stampante 3D per costruire una scuola. Una vera e propria rivoluzione per lo strumento, solitamente usato per creare dei modellini, che verrà testato per mettere in piedi un istituto a Leopoli, in Ucraina. Il progetto è tutt'ora portato avanti dagli studi Balbek BureauArs Longa in collaborazione con l'associazione umanitaria Team4ua, grazie ai quali migliaia di bambine e bambini sfollati a causa dei bombardamenti potranno tornare a studiare.

Una scuola in una zona a rischio

La scelta del luogo non è casuale, anche se un po' rischiosa per via dei bombardamenti che stanno flagellando il Paese. Come spiegato dal Corriere, dall'inizio degli scontri nel febbraio 2022, la regione di Leopoli ha dovuto fare i conti con circa 173mila sfollati interni, tra cui migliaia di bambini che sono rimasti senza una famiglia e un'istruzione.

La possibilità di costruire una nuova scuola in quella zona con una stampante 3D consentirebbe di accelerare i tempi di realizzazione. L'impresa, per il momento, ha permesso di costruire una struttura di 400 metri in sole 40 ore grazie all'utilizzo della stampante Cobod.

La realizzazione del progetto, però, ha subito dei rallentamenti a causa degli attacchi bellici. L'idea, infatti, era partita nel settembre del 2022, a pochi mesi dall'inizio della guerra tra l'Ucraina e la Russia. Inizialmente il tempo per portare a termine l'opera era di tre mesi, ma poi ci sono stati degli ostacoli che hanno rallentato l'intero progetto. Uno dei fattori, ad esempio, è stata la mancanza di energia elettrica, mentre all'inizio di quest'anno ulteriori blocchi sono stati causati dalla mancanza di fondi necessari per portare a termine l'operato. Anche se l'installazione delle pareti è stata terminata, per costruire le porte, le finestre e acquistare l'arredamento servono ulteriori 400mila dollari.

I dubbi sulla stampante 3D

Non è la prima volta che si ricorre a questa tecnologia per costruire degli edifici. Ad esempio, lo studio di architettura olandese Dus già dal 2015 si cimenta a costruire case con la stampa 3D, mentre la società Icon in Texas ha già costruito interi edifici a Austin e a Nacajuca, in Messico. C'è però chi è scettico nell'utilizzo di questo strumento, come Christian Lange, professore associato di architettura all’Università di Hong Kong, dove supervisiona il Robotic Fabrication Lab. «Questa tecnologia presenta ancora tanti limiti, essendo che è ancora agli inizi», ha spiegato sostenendo che esistono tante alternative, anche più economiche, per realizzare degli edifici in poco tempo: come le strutture prefabicate e i modulari.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Aprile 2024, 10:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA