«Cacciato dal locale insieme al mio cane guida perché gli animali non sono ammessi: hanno minacciato di chiamare la polizia»

A quanto pare il dipendente del ristorante non ha creduto che lui fosse davvero cieco e ha pensato che stesse fingendo per poter aggirare le regole

«Cacciato dal locale insieme al mio cane guida perché gli animali non sono ammessi: hanno minacciato di chiamare la polizia»

di Hylia Rossi

«Sono cieco e sono stato appena cacciato via da un ristorante», racconta Matthew in un video pubblicato sui suoi account social per denunciare l'accaduto. A quanto pare, il locale non permetteva l'ingresso agli animali e, anche se questa regola dovrebbe prevedere l'eccezione nel caso di un cane guida, al ragazzo è stato intimato di allontanarsi in maniera piuttosto aggressiva. Sia lui, che il suo amico a quattro zampe. 

In effetti, sembra proprio che per molti la parola della legge al riguardo non valga tanto quanto dovrebbe. Sui social sono frequenti i casi in cui viene messa in dubbio l'utilità dell'animale di servizio, tra l'altro spesso confuso con gli animali di supporto emozionale (cani e gatti), da cui si differenzia per l'addestramento specifico a cui viene sottoposto. 

Nonostante la pazienza e l'insistenza di Matthew nello spiegare la situazione, lo staff del ristorante non ha creduto si trattasse davvero di un cane guida e ha cacciato il ragazzo dal locale, minacciando di chiamare la polizia se fosse tornato.

Matthew e il cane guida cacciati dal ristorante

«Sono entrato nel locale insieme al mio cane guida, Mister Maple - racconta Matthew - e immediatamente si è avvicinato a me un membro dello staff per dirmi che agli animali non è permesso entrare, per poi aggiungere "solo cani di servizio"».

A quel punto il ragazzo tira un sospiro di sollievo e chiarisce che allora non c'è problema dato che si tratta proprio di un cane di servizio. 

Eppure, le sue parole non convincono: «Lui mi guarda, poi guarda Maple e chiede "Cane di supporto emozionale?"». Matthew nega e ripete che si tratta di un cane di servizio e che lo conferma anche l'imbracatura dell'animale, su cui è scritto a chiare lettere "cane guida". Lo mostra all'uomo e ripete: «Sono cieco. E lui mi fa "Non sembri cieco", così gli faccio presente che un sacco di persone che fanno parte di questa comunità ritengono qualche tipo di funzionalità». 

La spiegazione non è ancora abbastanza soddisfacente e l'uomo fa presente che lo sta guardando. Matthew, ancora paziente, ha cercato di chiarire che la sua vista è paragonabile a quella di un piccolo foro, e che non riesce a vedere altro se non ciò che rientra in quell'area estremamente ridotta. L'altro ha risposto: «Senti, queste cose le ho già sentite...», come per dire che già in precedenza qualcuno aveva cercato di "ingannarlo" per poter entrare col proprio animale domestico. 

Poi, ha continuato: «"Vedi altri cani, per caso, in questo ristorante?", mi ha chiesto, e io gli ho detto "Beh, onestamente no, sono cieco", e poi gli ho proposto di tornare con dei documenti. Lui però ha detto "Se torni in questo locale, chiamo la polizia". Sono senza parole».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Maggio 2024, 11:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA