Droga nel reggiseno, l'imputata: «Era solo per uso personale»

Droga nel reggiseno, l'imputata: «Era solo per uso personale»

Cocaina nel reggiseno, l’imputata si difende: «Era solo per uso personale». Una quarantenne viterbese il 12 luglio del 2016 venne fermata dai carabinieri a Orte mentre tornava dalla Capitale con diverse dosi di polvere bianca. Il controllo non fu casuale. Gli investigatori da tempo seguivano la donna e avevano intercettato i suoi sms con un altro ragazzo viterbese.

Al termine dell’indagine per la donna è scattata l’accusa di spaccio. Ieri, davanti al giudice Silvia Mattei, l’imputata ha raccontato la sua versione. «Andavo a San Basilio a prendere la cocaina perché costava meno e perché non volevo farlo sapere a Viterbo, la città è molto piccola.

Ma non la compravo per spacciarla. La prendevo per uso personale. Andavo con un amico che di solito metteva la quota maggiore di denaro. Io ero disoccupata e avevo poca liquidità. Per questo andavo io a Roma. Di solito compravamo 5 grammi, circa 250 euro di cocaina».

La donna dopo il primo arresto ha tentato di chiudere i ponti con la cocaina ma ha avuto diverse difficoltà e ricadute. «Adesso sono seguita al Serd - ha detto ancora l’imputata - non potevo continuare il quel modo». L’imputata è implicata anche nel procedimento Underground, che ha portato a 7 misure cautelari in città.

La sentenza il 30 giugno.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Febbraio 2021, 06:20
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