Viaggio della memoria cancellato, gli studenti al sindaco: «Auschwitz, noi abbiamo visto le atrocità»

Viaggio della memoria cancellato, gli studenti al sindaco: «Auschwitz, noi abbiamo visto le atrocità»
Studenti diplomati negli istituti superiori di Civita Castellana hanno ricordato agli amministratori perché la visita ad Auschwitz-Birkenau è stata utile e sarebbe necessaria per tutti i giovani. Sbagliato cancellarla, secondo la scelta dell'attuale giunta di centriodestra capeggiata da Caprioli.

LUDOVICA CENSI
«Ho fatto il viaggio per Auschwitz e Birkenau partecipando al concorso sulla Shoah della mia scuola. Ce l'ho messa tutta per rientrare tra i partecipanti, perché fin da piccola ho cercato di capire quanto l'uomo potesse essere disumano, ero curiosa. Una volta entrate in mezzo a questa sorta di paesino ci hanno spiegato per filo e per segno ogni atrocità ogni maltrattamento e punizione che venivano inflitti a persone che avevano come colpa una razza diversa. Sono entrata nelle docce dove anche bambini e ragazzi della mia età furono uccisi. Sono arrivata in Polonia piena di energie, felice, immaginando una bella esperienza come tante gite che ho fatto, ma sono andata via triste, cupa e consapevole di quanto noi umani possiamo essere atroci. È un esperienza che almeno una volta nella vita DEVE ESSERE FATTA, che ti forma e ti fa rendere conto di quanto sei fortunato».

MATTIA BRACCI
«Ho partecipato al viaggio della memoria ad Auschwitz nell'aprile scorso: è quindi evidente quanto il ricordo dei luoghi visitati e del dolore e della sofferenza che essi trasudano. Non basterebbero foto, filmati o racconti per dare una misura di quanto l'esperienza sia emotivamente sconcertante. Pensare di sostituirla con una medaglia non è solo una mancanza di rispetto all'intelligenza dei ragazzi, ma anche un ennesimo, allarmante segnale di quanto si stia perdendo il ricordo di quanto è accaduto. È dalle istituzioni che ci si aspetterebbe il messaggio più forte affinché ciò non avvenga; per questo fa ancora più male apprendere le notizie di questi giorni».

BEATRICE SORGE
«É difficile mantenere la memoria di qualcosa che non si è mai visto, sembra come portarsi dentro qualcosa che non ci appartiene. Bisogna che la Shoah diventi nostra, un ricordo ben impresso nelle menti di tutti. Non tutti hanno la possibilità di andare a visitare Auschwitz e poi Birkenau, così vicini eppure così lontani quando si pensa alle atrocità che vi hanno avuto luogo. Ricordare significa non commettere lo stesso errore, ma lo stesso errore, non preclude solo il grande genocidio, include le più svariate forme d'odio che nascono da una scintilla poi ardono con un fuoco, portandosi via tutto».

MARTA CIARROCCHI
«Sarebbe un peccato non dar più l'opportunità di partecipare. Nessuna medaglia potrà mai sostituire le emozioni provate nel visitare quei posti».

MATTIA ROSSI
«Il viaggio ad Auschwitz non è un esperienza come altre, il segno che ti lascia è imparagonabile. Come possono testimoniare tutti i ragazzi, me compreso, che vi hanno partecipato. Spero che presto che si trovi una soluzione, cercando di salvare il viaggio senza ulteriori litigi».

MATTIA CATALANI
«Quando si varca la soglia della fabbrica della morte acquisti la consapevolezza che ciò che hai studiato per anni a scuola è imparagonabile rispetto a quello che vedono i tuoi occhi. Le cose che mi hanno colpito di più sono conservate in un'umile stanza dai muri bianchi. Impressi sulle pareti ci sono migliaia di disegni fatti da bambini, in quelle figure così semplici è raffigurata tutta l'atrocità dell'olocausto. Trovo impensabile l'idea di sostituire un viaggio che ti cambia con una medaglia».
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Dicembre 2019, 16:42
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