A Civita Castellana raggiunta quota 8mila: «Però ai medici non arrivano le dosi»

A Civita Castellana raggiunta quota 8mila: «Però ai medici non arrivano le dosi»

di Ugo Baldi

Volano i numeri delle vaccinazioni anti-Covid nei due centri attrezzati dalla Asl a Civita Castellana: abbattuto il muro di 8 mila somministrazioni. Invece non decollano quelle dei medici di base, ai quali i flaconi arrivano con il contagocce.

Nel centro Mice di Piazza Marcantoni, messo a disposizione dal Comune e gestito dalla direzione distretto C della Asl, è stata superata la cifra di 2.500 inoculazioni di AstraZeneca. Ci sono state pochissime rinunce e il medico e due infermieri, con cui collaborano due responsabili e un impiegato, riescono a iniettare una media di 60 dosi al giorno. C'è soddisfazione tra gli utenti, che si prenotano via internet oppure attraverso il numero verde della Regione Lazio. Una volta sul posto devono attendere pochissimi minuti per l'iniezione e altri 15 minuti nel post-vaccinazione. in un ambiente confortevole.

Dai primi di maggio inizieranno i richiami per le 2° dosi e aumenterà l'impegno per gli addetti ai lavori. La stessa situazione (per tempi e accoglienza) si registra nell'hub realizzato all'ospedale Andosilla, e che è partito prima, e dove sono arrivati a somministrare finora quasi 6.000 preparati di Pfizer per la prima dose. Se tutto procede secondo i programmi, anche con una certa velocità in queste due realtà, altrettanto non si può dire per le somministrazioni tra i medici di base, che hanno dato disponibilità per vaccinare persone fragili o vulnerabili.

Molte delle quali sono impossibilitate ad uscire di casa.

«L'attesa è alta - dice il medico Marco Granatelli - come la richiesta di ricevere i flaconi, ma non c'è continuità nell'approvvigionamento. Ho molti pazienti in attesa e bisogna trovare una soluzione rapida». Concetto analogo a quello della dottoressa Maria Celeste Cipriani: «Non c'è continuità nella ricezione delle dosi  - ha detto - e questo comporta anche dei problemi di gestione. Perché noi avvisiamo i pazienti, cambiamo orari in ambulatorio e poi ci troviamo senza dosi. E' il caso di regolarizzare gli arrivi».

«Manca purtroppo una quantità sufficiente - dice Patrizia Pompei, medico condotto di Faleria e Calcata e responsabile Ucp (unità cure primarie) a Civita - per coprire il fabbisogno di tutti noi medici. Al massimo possiamo ricevere un flaconcino a settimana, che non soddisfa affatto le richieste».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Aprile 2021, 15:17
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