Covid, il litorale fa il pieno nell'ultimo giorno prima della zona rossa

Covid, il litorale fa il pieno nell'ultimo giorno prima della zona rossa

di Luca Telli

Ultimo week end prima della zona rossa da tutto esaurito a Tarquinia lido e Montalto. Neppure il meteo incerto di ieri ha fermato l'esodo dai paesi della provincia e dall'area romana. Ristoranti e pizzerie piene, file fuori dalle gelaterie e code al ritorno.

 In pochi quelli che hanno voluto rinunciare all'ultima uscita fuori prima del lockdown che durerà almeno fino al 28 marzo, quando una nuova valutazione della cabina di regia deciderà su un eventuale passaggio in arancione del Lazio per appena quattro giorni prima delle restrizioni di Pasqua, blindata da decreto legge fino alla mezzanotte del 6 aprile.

La seconda Pasqua di chiusura che per ristorazione e turismo significa, statistiche alla mano, un colpo da 20% in meno sull’incasso annuo. Da soli, infatti, i mesi di marzo, aprile e le festività pasquali rappresentano un quarto del fatturato; previsionali della stagione estiva sulla quale pesano incognite e dubbi dettati dal taglio di liquidità e dalla necessità di programmare e far fronte alla serie investimenti propedeutici per rimettere in moto la macchina prima dell’apertura degli stabilimenti.

Quello che spaventa di più è la portata temporale delle chiusure, non ipotizzabile, che potrebbe seguire la strada tracciata lo scorso anno, con una scadenza fissata e poi posticipata fino agli inizi di maggio.

«L’incertezza è il vero tarlo– spiega Emanuele Bonifazi, titolare di un bar/ristorante a Tarquinia -.

Chiudiamo oggi, ma con quali prospettive? Veniamo da un anno pesantissimo in cui i fatturati sono calati mentre fiscalità e i costi di gestione sono rimasti gli stessi. Sembra che nuovi aiuti siano in arrivo dal mese prossimo, mi chiedo con quale riuscita. Se cioè per parecchi non sia tardi».

Neppure i numeri agostani di questo ultimo mese e le previsioni di un’estate sopra le righe, con un boom di richieste per affitti a case vacanze, riescono a cancellare le preoccupazioni; paura che muta verso il disorientamento per una ‘zona rossa’ arrivata, secondo molti ristoratori, senza una giustificazione apparente.

«Stasera (ieri sera ndr), faremo le ultime pulizie. Sistemeremo la cucina e staccheremo vetrine frigo e congelatori – conclude Bonifazi -. Non saprei neppure come definire l’effetto che mi fa. Forse tristezza, ma è qualcosa di più profondo. Succede quando ti viene tolto qualcosa che ami».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Marzo 2021, 06:30
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