Belcolle, denuncia della Fns-Cisl: «Al pronto soccorso detenuti, anche del 41bis, nel corridoio»

Belcolle, la denuncia della Fns-Cisl: «Al pronto soccorso detenuti, anche del 41bis, tra gli altri pazienti»

di Renato Vigna

“Siamo stati per ore anche con detenuti del 41bis nel corridoio in mezzo agli altri pazienti sulle barelle”. Maurizio Orlandi, segretario generale della Fns-Cisl Viterbo, denuncia cosa sta accadendo da mesi all’interno del pronto soccorso di Belcolle.

“Prima – è la sua testimonianza – avevamo una stanza adibita ai detenuti e agli agenti di scorta. Ricordo che, oltre ai comuni, accompagniamo anche quelli psichiatrici, dell’alta sicurezza e del 41bis”. Belcolle, che ha un reparto di medicina protetta, è punto di riferimento per i detenuti della casa circondariale di Mammagialla. Ma prima di essere ricoverati, anche i carcerati devono passare dal pronto soccorso. E lì, come tutti gli altri pazienti, attendono in base al codice che viene loro riconosciuto all’accettazione.

“Prima del Covid – continua Orlandi – l’attesa era in quella stanza con finestra blindata. Poi, la pandemia ha imposto di destinarla agli altri pazienti e noi ci siamo appoggiati per un po’ nel gabbiotto del posto di Polizia di Stato. Ora che dopo le numerose aggressioni al personale dei pronto soccorso il presidio è stato ripristinato, noi della polizia penitenziaria non abbiamo più uno spazio dove stazionare con i detenuti malati”.

Ed è così successo che detenti del 41bis rimanessero ore nel corridoio insieme ai sei agenti della scorta. “Ve li immaginate con le mitragliette e le pistole in mezzo alle barelle piene di pazienti comuni? Sono situazioni – denuncia il segretario Fns-Cisl – lesive della dignità del detenuto che è lì con catene ai polsi, ma anche poco rispettose del personale sanitario e dei colleghi, nonché di tutti gli altri malati.

Mi sono stati riferiti anche episodi più gravi, con detenuti e poliziotti costretti ad attendere fuori dall’ospedale. Se confermato, sarebbe davvero assurdo”.

Nei mesi scorsi, Orlandi ha segnalato tutto alla direzione della Asl. “Mi hanno risposto che avrebbero preso in considerazione le mie segnalazioni non appena avessero effettuato i lavori al pronto soccorso, ma si tratta di altri mesi o più. Questa situazione – conclude – non è più tollerabile per nessuno dei soggetti coinvolti”.


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Febbraio 2023, 13:51
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