Rocco Casalino a Un Giorno da Pecora: «Siamo in tanti a sentire la mancanza di Conte»

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Rocco Casalino, l'ex portavoce del premier Giuseppe Conte è intervenuto oggi a Un Giorno da Pecora. Ai microfoni di Rai Radio 1 ha parlato della sua esperienza nel governo uscente ma anche di alcuni aspetti della sua vita privata. Primo fra tutti la sua crescita personale e politica in un contesto non sempre facile da gestire. Alla domanda se fosse mai stato bullizzato, Casalino ha risposto: «Bullizzato non è il termine appropriato, diciamo che in politica sembra esserci la necessità di denigrare, offendere, tirando fuori cose del passato che non c'entrano più nulla per denigrare la professionalità di una persona», ha dichiarato.

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I retroscena

Spesso, ha dichiarato l'ex portavoce, «c'era un chiaro intento di utilizzare la mia immagine per colpire Conte. Ne parlavamo, lui era molto attento ma io minimizzavo sempre», ha aggiunto. Un rapporto, quello con l'ex premier, fatto anche di stima e di alcuni divertenti retroscena. Alla domanda se tra lui e Conte ci fosse il «tu», Casalino ammette: «Si, mi aveva concesso questo privilegio». E ovviamente non poteva mancare l'episodio, diventato famoso, di quando l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump chiamò Conte "Giuseppi": fatto di cui il premier si sarebbe offeso. «No, assolutamente no - precisa l'ex portavoce - anzi era diventata una cosa molto divertente, che nacque al G7 in Canada. Lui continuava a dire "Giuseppi" perché forse gli veniva più facile e credo glielo abbia anche detto. Mi pare che una volta, in una riunione con tutti gli altri leader, Trump ad alta voce, disse proprio Giuseppi, senza nessun intento denigratorio».

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La crisi di governo

Poi è stato il turno della crisi di governo: secondo Casalino «entrambi [Matteo Renzi e Matteo Salvini] hanno fatto cadere il governo ragioni personali.

La metodologia di Renzi, che ha creato una crisi in piena pandemia, però a livello di cinismo come operazione supera Machiavelli, anche se ne posso comprendere le ragioni politiche». Anche se la seconda crisi, a detta dell'ex portavoce, aveva destato qualche sospetto nello staff del premier: «Il sospetto lo avevamo da tanto tempo, era evidente fosse iniziata una operazione logoramento scientifico, la sensazione era che era tutto un po' deciso».

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Un vero peccato, considerando il buon ricordo che Conte ha lasciato di sé a palazzo Chigi e agli italiani: «Siamo in tanti a sentire la mancanza di questo presidente - ha proseguito - è umanamente una persona straordinaria, ha il dono di arrivare al cuore della gente». Poi l'intervista si è conclusa parlando del futuro dell'ex portavoce: da un eventuale nomina a ministro futura - «forse di un ministero della Comunicazione, che ora non c'è» - alla vita sentimentale. «Ho avuto sempre difficoltà - ha dichiarato Casalino - ad innamorarmi e poi una volta mi innamorai di questo ragazzo cubano, e l'amore mi spingeva a non aver nessuna razionalità. Ed effettivamente partivo il venerdì, dormivo la notte in aereo e arrivavo lì la mattina presto. Mi facevo tutto il sabato e ripartivo la domenica sera: una cosa folle», così l'ex portavoce del premier Conte.


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 19:01
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