Caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: «Silenzio ingiustificabile del Vaticano»

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Continua a chiedere la verità la famiglia di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana svanita nel nulla a Roma il 22 giugno 1983. «Trovo ingiustificabile questo silenzio», ha detto il fratello Pietro a margine di un sit in piazza del Sant'Uffizio a Roma in cui ha fatto un nuovo appello a Papa Francesco per conoscere la verità sulla sorte della sorella allora 15enne. «Dovrebbe interessare a tutti, al Vaticano in primis, perché Emanuela era cittadina vaticana, rapita proprio per la sua cittadinanza», ha continuato Pietro Orlandi che ha parlato dell'approccio avuto con Bergoglio: «Io l'ho sentito 15 giorni dopo la sua elezione e mi disse Emanuela è in cielo, cioè Emanuela è morta. Io ho sperato che avesse la voglia di collaborare e tirare fuori la verità. Da quel momento però il muro su questa storia si è alzato più di prima».
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Gennaio 2020, 00:00
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