Nave Vespucci, salpa la XXV edizione di «Vienna sul Lago»

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“Dalla regata più bella del mondo” la Barcolana di Trieste, giunta alla sua 51esima edizione, a bordo della “nave più bella del mondo”, l’Amerigo Vespucci della Marina Militare (il prossimo 15 ottobre, 88 anni dal primo viaggio alla volta di Genova), salpa ufficialmente la XXV edizione di “Vienna sul Lago”, manifestazione nata nel 1995, che unisce formazione, cultura e solidarietà.

Un’edizione speciale, il “Nastro d’Argento” della manifestazione reso unico e significativo per via della sua consolidata partenza dalla Nave Scuola della Marina Militare, che da oltre 20 anni partecipa come partner dell’evento con gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno impegnati in diverse attività formative e culturali, in un percorso che ha come fine quello di conoscere e valorizzare le diverse eccellenze storiche, culturali, scientifiche e militari del nostro Paese.

Un’iniziativa che, proprio grazie ai suoi obiettivi ed ai progetti sociali realizzati ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica austriaca e che negli anni ha goduto dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, delle Ambasciate d'Austria presso il Quirinale e presso la Santa Sede e della Città di Vienna.

L’evento è caratterizzato da tante iniziative, a partire dalla finalità sociale cui è dedicata la serata di gala denomina il “Gran Ballo della Venaria Reale” che il prossimo 16 novembre ritorna protagonista nella splendida Reggia della Venaria Reale di Torino.

Il progetto per questa XXV edizione punterà l’attenzione, per il secondo anno consecutivo, sulla campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Da qui l’adesione al progetto “scarpette rosse”, attraverso una profonda partecipazione simbolica da parte delle giovani Deb, donne di domani, che per la serata di charity indosseranno, sotto gli abiti realizzati dallo stilista internazionale Carlo Pignatelli, delle “scarpette rosse” affinché possa essere rilanciato e tenuto vivo il messaggio del progetto “Zapatos Rojos” realizzato per la prima volta nel 2009 a Ciudad Juárez, la città di frontiera nel nord del Messico dove è nato il termine “femminicidio”.
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Ottobre 2019, 18:38
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