Un nuovo mega approdo per l'Adriatico: ecco il progetto del porto che verrà

Un nuovo mega approdo per l'Adriatico: ecco il progetto del porto che verrà

di Paola Ancora
San Foca, e l'intero litorale adriatico, potrebbero presto avere un nuovo porto. L'impresa Porto di San Foca spa ha infatti presentato un progetto per l'ampliamento del marina esistente, il porticciolo turistico, che gestisce anche per conto del Comune, suo socio di minoranza. L'iter per l'approvazione del progetto è già in fase avanzata: il Politecnico di Bari ha concluso gli studi sui moti ondosi e su tutti gli aspetti geofisici da considerare e, sette anni dopo la prima stesura, gli ingegneri Luigi Del Grosso, Franco Gallo e Antonio e Donato Candido, hanno perfezionato il progetto definitivo, approdato infine lo scorso autunno al ministero dell'Ambiente per la Valutazione di Impatto Ambientale. A Roma, si è già chiusa la fase delle osservazioni e si attende, ora, solo l'esito dell'istruttoria tecnica della Commissione ministeriale, istruttoria che risulta ancora in corso.

Parliamo di un investimento di diversi milioni di euro che, in appena due anni di lavori per la precisione, 720 giorni - consentirebbe di dotare quella fetta di mare che va da San Cataldo a Otranto di un porto adatto ad ospitare 431 imbarcazioni: 14 da sei metri; 192 da 11 metri; 173 da 13 metri; 52 da 15,5 metri lineari. Per capire l'ampiezza del progetto, basti dire che, attualmente, il marina di San Foca può ospitare un massimo di 183 imbarcazioni. In futuro la sua capienza triplicherebbe, insidiando il ruolo di Leuca come hub dell'Adriatico. E superandolo, tenendo conto che l'approdo di San Foca oggi conta complessivamente circa 500 attracchi fra quelli della Porto di San Foca, la Lega navale e le banchine gestite dai privati. Insieme ai lavori nello specchio acqueo, ci sarebbero naturalmente da fare anche quelli a terra, per la creazione di 450 parcheggi (oggi sono 183) e la sistemazione delle arterie da e per il porto.

Gli obiettivi della proposta progettuale della Porto di San Foca spa sono conseguenti e, per molti aspetti, coincidono con quanto previsto dal Piano Regolatore Generale del Porto (Prgp) redatto dal Genio Civile di Lecce tra il 1998 ed il 1999 e approvato dalla Regione nel 2000. Quel progetto prevedeva di garantire, a San Foca, oltre 500 posti barca, ma la società mista che fa capo a Igeco e al Comune di Melendugno specifica, per voce dei suoi progettisti, di aver preferito sacrificare qualche postazione pur di migliorare nettamente i servizi e la fruibilità del marina, riuscendo comunque a mantenere la necessaria coerenza con il Prgp.

Il progetto, infatti, prevede di «ampliare le strutture portuali esistenti, migliorandone la protezione a Sud Est»; prevede una «migliore e più efficace protezione dalle ondazioni da Sud-Est (intorno a 110° Nord), rispetto alla previsione di Prgp, necessaria sulla base di quanto evidenziato dallo studio meteo marino effettuato e dell'esperienza maturata con la struttura attuale che è decisamente sensibile verso tale ondazioni». Ancora. «La definizione interna è stata rivisitata, rispetto al Prgp, con riduzione di alcune zone di imbonimento ed aumento di altre. Ciò, anche a scapito del numero complessivo dei posti barca, che è di fatto diminuito con la diminuzione dello specchio acqueo, essendo invece prioritario si specifica nel progetto - assicurare quei servizi necessari sia ai diportisti in transito che a quelli stanziali».

Quando e se il via libera al progetto per il nuovo porto arriverà esito favorevole che, al momento, appare vicino ci si troverà a dover affrontare uno scoglio importante: la Porto di San Foca spa è, al momento, commissariata. Dopo l'interdittiva antimafia che ha colpito il suo socio di maggioranza, la Igeco (interdittiva ancora sub iudice davanti ai giudici amministrativi), la società è nelle mani del commissario prefettizio Sandro Cavaliere, commercialista brindisino. Chi si assumerà la responsabilità di portare avanti quel progetto? Chi metterà sul piatto i fondi necessari? E quale ruolo sarà chiamato a svolgere il Comune, che attualmente è socio di minoranza del porto? Domande alle quali, al momento e fino all'esito del giudizio sull'interdittiva a Igeco - non ci sarà una risposta.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Luglio 2019, 12:20
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