Nasce il museo subacqueo del Mediterraneo: dall'Italia alla Turchia, l'itinerario dei tesori sommersi

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di Laura Larcan

Quando davvero si dice, un tuffo nelle meraviglie. Pinne, bombole e maschera, magari una muta per le giuste temperature e una macchina fotografica a prova di pressione. E giù, nel grand bleu come l’avrebbe chiamato Jacques Mayol. Nel profondo blu, ad esplorare la storia restituita dal mare. Tra relitti millenari di quasi 25 metri, cimiteri di anfore, resti di ville marittime, porti e peschiere, curiosando tra colonne, mosaici, rostri di bronzo e velieri. Dal mondo romano a quello ottomano, passando per i greci. Non altro che un museo sommerso del Mediterraneo. È questo il cuore del progetto “Blu-Med”, itinerario europeo del Patrimonio Culturale Subacqueo del Mediterraneo, che intreccia quattro regioni italiane e quattro paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Un’autentica sfida turistica che verrà lanciata in occasione della XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA), in programma a Paestum dal 25 al 28 novembre.

In campo, pardon in acqua, l’Italia con Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, insieme a Grecia, Egitto, Israele e Turchia. Nel dettaglio, il nuovo progetto di itinerario turistico subacqueo mette a sistema una serie di siti archeologici: per la Campania, ci sono Baia Sommersa nei Campi Flegrei e il Parco Sommerso di Gaiola; per la Sicilia, le Isole Egadi, Pantelleria, Plemmirio e Ustica; per la Puglia, giocano Egnazia, le Isole Tremiti, San Pietro in Bevagna. Mentre la Calabria propone Capo Rizzuto, salito all’onore delle cronache per la recente notizia della scoperta di un giacimento sommerso che i ricercatori della Soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, guidata da Barbara Davidde, hanno identificato come un imponente relitto datato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, chiamato “Il relitto della campana".

E ancora, per la Grecia sfilano Pavlopetri e Peristera; Alessandria d’Egitto per l’Egitto; Cesarea Marittima per Israele; e Kizlan per la Turchia. Un sito, quest’ultimo, nel distretto di Datça a Muğla tutto da scoprire, al centro di energici interventi di studio e valorizzazione. Un lavoro partito un anno fa con la Dokuz Eylül University Marine Sciences e il Technology Institute Faculty Member Assoc. su un relitto lungo 24 metri che ha restituito fior di reperti di epoca ottomana.

A questo si aggiungono anche le più moderne navi che sono affondate durante la prima guerra mondiale al largo della costa di Gelibolu (Gallipoli), nella Provincia di Çanakkale, lì dove si trova lo stretto dei Dardanelli. Il tutto ora è un parco marino appena inaugurato capace di far da traino anche al turismo appassionato di immersioni.

L’obiettivo della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è quello di ottenere la certificazione di itinerario turistico responsabile e sostenubile da parte del Consiglio d’Europa in modo da mettere in luce le potenzialità del sistema archeologico subacqueo. L’idea è quella di offrire un’esperienza inedita ai viaggiatori. «L’itinerario va a colmare un vuoto, dal momento che tra i 45 attualmente certificati non ce n’è uno dedicato all’archeologia – ha spiegato Ugo Picarelli, Direttore e Fondatore della BMTA - Grazie all’archeologo Sebastiano Tusa, che nel 2004 ha istituito la Soprintendenza del Mare in Sicilia, ho compreso le grandi potenzialità di sviluppo turistico ed economico offerte dal patrimonio sommerso. La Sicilia vanta 23 itinerari in 16 località, frutto del grande lavoro di Sebastiano, ma è manchevole sul fronte dello sviluppo dei servizi turistici integrati nelle località di interesse per cui, almeno per adesso, non può offrire un vero prodotto turistico».

«La ricerca archeologica subacquea è riuscita a riportare alla luce testimonianze di straordinario valore - ha precisato Louis Godart, componente del Consiglio scientifico della “Maison de l’histoire européenne” al Parlamento Europeo - La scoperta del relitto di Ulu Burun, databile al II millennio a.C. lungo le coste della Turchia, permette oramai di illustrare in modo concreto non solo l’intensità dei rapporti tra il Vicino Oriente e l’Egeo, ma anche la diffusione della scrittura in ambito non palaziale». E per la Grecia? è l’archeologa Lina G. Mendoni, Ministro della Cultura della Grecia, a focalizzare l’attenzione su Pavlopetri, al largo della costa della Laconia meridionale, e Peristera, nelle Sporadi, che vanta il primo museo sottomarino della Grecia, inaugurato nell’agosto 2020. «Pavlopetri e Peristera sono due siti in cui sono già state realizzate le necessarie opere infrastrutturali, nell’ambito di progetti pilota volti a rendere accessibile a tutti i due siti, anche attraverso sistemi di imaging digitale».


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Febbraio 2023, 07:43
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