Grecia, Karpathos: tutte le isole greche... in una

Grecia, Karpathos: tutte le isole greche... in una

di Francesca Spanò

Il profumo di elicriso attraversa ogni angolo di Karpathos, insinuandosi tra le caratteristiche casette bianche e azzurre, le spiagge di sabbia fine, le colline brulle e le taverne con vista sull’acqua, idealmente dipinte dalla mano di un pittore romantico. E poi ecco la suggestione più grande: il mare color cobalto che abbraccia l’isola più meridionale del Dodecaneso, sferzata dal vento e punteggiata da pini marittimi che dall’alto di dolci pendii resistono alla sua forza e sembrano osservare perennemente l’orizzonte. Le sfumature, i colori e la storia che si respirano ovunque, racchiudono tutta la bellezza delle isole greche ed è qui che si può davvero staccare la spina da tutto e da tutti e regalarsi una full immersion nella natura locale.

Karpathos: dal passato al presente

Oggi resta tra i fazzoletti di terra del Paese più tradizionali, ma nell’antichità, con la sua posizione tra Creta e Rodi, non è certo sfuggita ai vicini minoici. Nel mix di realtà e leggenda, il racconto più famoso vuole che il suo primo abitante sia stato il titano Giapeto, figlio di Urano e Gea e “zio” di Zeus, ma si dice anche che tutti i titani vivessero sull’isola dividendola con i Giganti figli di Gea. Quel che sappiamo è che l’isola ricca di monti che raggiungono i 1200 metri di altezza, tra boschi, gole e coste frastagliate, è stata ricca di dominazioni. Ai Romani succedettero i bizantini e poi i genovesi, i veneziani, fino agli Ottomani che nel XVI secolo iniziarono a disinteressarsi fino a lasciarla nelle mani dei pirati. Agli abitanti restò solo la possibilità di rifugiarsi nelle montagne tra i villaggi di Menetes, Mesochori e Olympos. E, infine, arrivarono i turchi e gli italiani e quando nel secolo scorso è diventata libera dal dominio straniero, in molti hanno scelto di emigrare verso l’Australia e l’America. Oggi è una meta turistica sempre più richiesta soprattutto per chi ama gli sport legati al vento che soffia forte nella parte occidentale, tanto che in passato era chiamata Anemoessa, cioè “sferzata dai venti”.

 

Il nome, le curiosità e le tradizioni

Karpatos è un termine legato a una pianta selvatica endemica, il karpaso, che cresce sull’isola, ma non è l’unica curiosità. Essenziale per poter dire di conoscere questa destinazione, è una visita ai villaggi di montagna ancora intatti. Un esempio su tutti è rappresentato da Olimpos, che si trova a nord, dove a Pasqua si indossano dei particolari abiti tradizionali. Fondato nel 1420, è rimasto per molto tempo isolato, tanto che vi si arrivava soltanto navigando fino al più vicino punto di approdo nel villaggio costiero di Diafani, prima di salire per un impervio sentiero. Ecco perché ancora oggi restano vive le feste con un abbigliamento che riflette il suo passato. Mentre Olimpos si trova a 600 metri di altitudine, Menetes sorge a 350 metri dal mare con le sue strade coperte di vigneti e dunque perfette da visitare in autunno. Aperi fu la capitale dell’isola nei secoli scorsi ed è il villaggio con la maggiore ricchezza pro capite dell’isola.

Visitando Karpathos: come arrivare, cosa vedere

Il vanto locale sono le spiagge, ma Karpathos possiede anche un grazioso e antico porticciolo, dove i pescatori aggiustano le reti e dei caratteristici villaggi. Amata dai surfisti, per via del meltemi, che spira costantemente, di recente grazie all’introduzione di voli charter e low cost si è aperta moltissimo al turismo. Gli scenari sono mozzafiato, con le spiagge incontaminate e regna una relativa calma rispetto ad altre isole più note. Tra le spiagge più belle ci sono Poliou Patami (la spiaggia degli uccelli), Damatria o Apella, ma anche Kato Lakos, che si raggiunge via mare. Tra le città da vedere c’è Pigadia o Karpathos Town, che era già abitata durante il periodo minoico e in seguito dai Greci micenei ed è il centro principale dell’isola con hotel, bar e ristoranti, attrazioni quali mini golf, locali notturni e la presenza del Museo archeologico di Karpathos.

C’è poi l’ Acropoli sulla strada dalla passeggiata del lungomare al cimitero con la Chiesa di San Nicola alle spalle, mentre a circa 2 chilometri dal centro della città, si trovano le rovine della Basilica di Agia Fotini sorto su un antico tempio.

Tra le escursioni interessanti c’è quella all’isola di Saria, aspra e montuosa con bellissime spiagge e le rovine della città antica di Nisyros. E, ancora, le chiese di Agia Sofia (Santa Sofia) a Palekastro e la chiesa di Zoodochos Pigi a Diafani. La prima non è molto grande, ma contiene mosaici e un cortile con colonnato, e assieme un bel sito archeologico, mentre Zoodochos Pigi presenta bellissimi affreschi. Per arrivare in questa bellissima meta si possono prenotare dei voli low cost, in alternativa si può giungere da Atene soprattutto fuori dal periodo turistico. C’è anche il traghetto, da Heraklion (il capoluogo di Creta) e dal porto di Rodi o si può partire in nave dal Pireo, il porto di Atene con almeno 12 ore di traversata.  


Ultimo aggiornamento: Domenica 16 Maggio 2021, 13:42
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