Colmar, la Piccola Venezia dell'Alsazia meta degli amanti del vintage

Colmar, la Piccola Venezia dell'Alsazia meta degli amanti del vintage

di Maria Serena Patriarca
Siamo in Francia, in Alsazia, eppure l’atmosfera è quella tipica di un piccolo borgo tedesco. Benvenuti a Colmar, destinazione romantica ma anche adatte alle famiglie con bambini, ideale da visitare anche in un solo giorno, viste le ridotte dimensioni della cittadina. Per arrivare a Colmar si può volare su Basilea e da lì con un treno diretto dalla stazione centrale SBB arrivare comodamente nella città francese. Il simbolo di Colmar, e probabilmente l’angolo più fotografato in assoluto, è la Piccola Venezia, un angolo (che si ammira dal ponte all’incrocio tra Rue de la Poissonerie e Rue Turenne) che sembra “dipinto” fuori dal tempo e dallo spazio, con le caratteristiche casette antiche colorate a graticcio, in muratura e travi di legno e i piccoli canali di acqua dove si può anche navigare su apposite imbarcazioni.
 
 


Ma il bello di Colmar è anche perdersi a passeggiare nei vicoli, fuori dal circuito dei negozi turistici. E’ qui che troverete, infatti, le botteghe di arte e artigianato più curiose e autentiche della città, con oggetti e decori di arredo per collezionisti amanti del vintage e delle "chicche" d'antan. Nota a livello internazionale per i suoi animati e luminosi mercatini di Natale, in realtà i locali prediligono il mercato alimentare coperto, regno dello street food e della prelibatezza locale: lo speziato “pan d’epices”, caratteristico dolce che potremmo paragonare ad un plum cake alle spezie. I biscotti di pastafrolla, il pane bretzel, il succo caldo di mele e miele sono altre delle prelibatezze locali. Dopo il tramonto il cavallo di battaglia nei ristorantini e nei bistrot è la tarte flambée, una sorta di pizza con i formaggi francesi ma anche le cipolle e il bacon. I bambini vanno pazzi per il Museo del Giocattolo, dove si trovano installazioni di trenini per tutti i gusti e bambole che risalgono, in alcuni casi, anche a fine Ottocento e primi Novecento, senza contare poi l’esposizione di Barbie vintage, vero cult per gli appassionati del settore, anche adulti. Il nome “Colmar” sembra derivi dal latino “Columbarium”: forse perché, durante la dominazione di Carlo Magno, in questo territorio venivano allevate proprio le colombe del re. Le origini di questo centro risalgono infatti al Sacro Romano Impero. Durante i secoli che seguirono Colmar fu contesa dalla Francia e dalla Germania, fino al termine del primo conflitto mondiale, quando la cittadina divenne ufficialmente parte dell’Alsazia francese. A parlarci dei tempi più antichi è oggi la Maison Pfister, il caratteristico edificio alsaziano in pietra e legno all’incrocio della via dei Mercanti, ovvero la Rue des Marchands. In questa casa si può ammirare dall’esterno il cosiddetto “erker”, ossia la finestra sporgente a due piani percorsi da balconate che si allungano su entrambe le facciate, proprio come avviene nell’architettura tedesca di tanti borghi della Baviera. A due passi da questa location troviamo il Koïfhus, cioè la Vecchia Dogana di Colmar, dove attualmente ha sede il meraviglioso mercato degli artigiani del luogo. Infine, una “dritta” per viaggiatori curiosi: Colmar ha dato i natali a Frédéric-Auguste Bartholdi, lo scultore che progettò la Statua della Libertà, divenuta il simbolo di New York. Bartholdi nacque proprio nel cuore della città alsaziana, nel 1834. La sua casa in Rue des Merchants è stata trasformata in un moderno museo, a cui si accede da un suggestivo cortile.

 
Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Gennaio 2020, 17:20
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