Tuscia viterbese da vedere e da mangiare: le 3 cose da non perdere

Delle vere e proprie “chicche” per chi ama esplorare itinerari insoliti e meno battuti

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di Maria Serena Patriarca

La Tuscia viterbese non finisce di stupire, ed è la meta ideale per una concedersi una giornata all’insegna dell’arte, della natura e dell’enogastronomia d’eccellenza. Un territorio vario alla ribalta anche del turismo internazionale, che riserva tuttavia delle vere e proprie “chicche” per chi ama esplorare itinerari insoliti e meno “battuti”. Se vi sentite viaggiatori, e amate coniugare le testimonianze storico-religiose con i percorsi di escursionismo e la buona tavola, ecco le tre cose da fare, vedere e mangiare in un giornata in Tuscia.

Tutto in un giorno: alla scoperta del Borgo di castel Sant'Elia e del suo territorio 

Arroccato su uno sperone di tufo in posizione panoramica, il minuscolo borgo di Castel Sant’Elia è un ottimo trampolino di lancio per un mini itinerario di una sola giornata dedicato a gioielli artistici dell’arte sacra, a meravigliosi percorsi nel verde fra necropoli rupestri e cascate, per poi concludere il tutto con una cena in una delle trattorie tipiche della zona, spesso in piena campagna, fra pappardelle di cinghiale e buon vino.

 

1. La Basilica di Sant'Elia: perla dell'arte romanico lombarda

Innalzata nell’VIII secolo, questo gioiello assoluto di arte Romanico Lombarda custodisce al suo interno un pergamo databile fra il VII e il IX secolo, e meravigliosi affreschi sacri dell’XI secolo, rappresentanti la vita di Crsito, la Madonna con il bambino, gli Angeli e il martirio di San Sebastiano. La Basilica sorge poco distante dal cuore del borgo di Castel Sant’Elia, nei pressi dei sentieri che conducono ai boschi al di sotto dello sperone tufaceo su cui sorge il paese. E’ visitabile la mattina e il pomeriggio nel weekend. Meraviglioso il pavimento cosmatesco all'interno della chiesa. Ai lati del portale d'ingresso, due teste scolpite di ariete, simbolo di forza che tiene lontano il male. All'interno è conservata una cripta così suggestiva da rievocare davvero le antiche saghe dei cavalieri medievali del Nord Europa.

Gli affreschi della Basilica di Sant'Elia

2. Arte contemporanea in mezzo al bosco: alla ricerca della "Massa Fluida"

Se siete appassionati di escursionismo la Tuscia offre la possibilità di una miriade di itinerari in natura (per ogni genere di preparazione o difficoltà) in qualsiasi stagione. Uno dei più suggestivi percorsi da effettuare in questi mesi è il sentiero naturalistico Della Massa, lungo la via Francigena Cimina, che dal ponte sul Fosso della Mola conduce al punto panoramico connotato dalla Croce di Sant’Elia. Il paesaggio lungo questo itinerario rievoca le magiche atmosfere delle Cronache di Narnia: nei pressi di una piccola cascata ecco “Massa Fluida”, l’opera scultorea di Matteo Piacenti.

Fra radure imbiancate dal ghiaccio e dalla brina e zone boscose ricoperte dal muschio verde smeraldo, si superano insediamenti rupestri e cavità rocciose per arrivare alla cima. Una tappa d’obbligo è all’altare rupestre della Madonnella, in una cavità rocciosa probabilmente di origine etrusca. Il panorama è stupendo, ma fate attenzione, se portate con voi bambini, perché ci sono profondi dirupi. Per l’escursione è richiesto naturalmente un abbigliamento adeguato, con scarpe da trekking.

La "Massa Fluida"

3. Assaggiare i lombrichelli o i ravioli fritti con la ricotta 

La Tuscia non è la meta ideale se sieta a dieta. Farina di grano tenero, sale, acqua sono i semplici ingredienti dei lombrichelli, la tipica pasta del territorio condita con sugo piccante o altri sughi a piacere, come il ragù di cinghiale. Solitamente i primi piatti sono preceduti da antipasti caratteristici in cui fa da padrone l'olio extravergine di oliva locale: bruschette assortite, anche con legumi, o il classico pane e olio. Senza dimenticare i taglieri di salumi e pecorino, da accompagnare con un calice di vino rosso. E per dessert? Non si possono non assaggiare i tipici ravioli fritti con la ricotta, realizzati dalle cuoche locali che si tramandano la ricetta di madre in figlia: farina, uova, burro, latte, zucchero, sale formano la pasta che conterrà all’interno il goloso ripieno composto da ricotta, zucchero, uova, cannella, un limone e naturalmente rhum.

Fettuccine al ragù di cinghiale

Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Gennaio 2022, 13:03
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