Natura, arte e storia: i gioielli segreti della Tuscia fra Vignanello, Montalto di Castro e Castiglione in Teverina
di Maria Serena Patriarca
Fra i tesori nascosti del Lazio ci sono borghi della Tuscia che hanno ancora tanto da svelare, specialmente per chi vuole trovare un’alternativa estiva alle classiche vacanze al mare, prediligendo invece un’immersione fra storia, natura e tradizioni enogastronomiche autentiche. Oggi vi portiamo alla scoperta di Castello Ruspoli a Vignanello, nel cuore dei Monti Cimini, le cui lontane origini sembrano risalire addirittura ad una costruzione ad opera di monaci benedettini nell’Alto Medioevo. Le prime informazioni certe sul castello si hanno però dal 1538, con interventi di miglioramento voluti da Sforza Marescotti, primo conte di Vignanello e marito di Ortensia Farnese. Il Castello deve la sua eccellenza e unicità al giardino all’italiana annoverato fra i più belli d’Europa e voluto nel Seicento da Ottavia Orsini, figlia di Vicino Orsini, creatore del Bosco Sacro di Bomarzo. Il parterre, completato a inizio del Settecento, è un trionfo do siepi di bosso, alloro, lauroceraso, viburno tino e mirto: in questo giardino trovò ispirazione anche il grande compositore tedesco Georg Friedrich Haendel. E’ bene ricordare il significato profondo del giardino all’italiana: questo particolare genere di giardino, infatti, origina nel XV secolo come parte integrante ed estensione della casa vera e propria.