Città del Vaticano – Si chiama don Patrick Desbois, ed è il prete cattolico francese – attuale coordinatore scientifico del memoriale di Babi Yar a Kiev - che ha iniziato a accumulare prove dei crimini di guerra dei russi, raccogliendo testimonianze delle vittime degli stupri e delle esecuzioni sommarie avvenute in Ucraina. Una attività meticolosa che ritiene necessaria visto quello che accaduto il mese scorso a Bucha e in altre zone. Le prove, secondo don Patrick sono fondamentali per inchiodare alle proprie responsabilità i criminali di guerra, proprio come è accaduto anche per i nazisti e le persecuzioni ebraiche che durante la seconda guerra mondiale, solo a Babi Yar – un sobborgo di Kiev – sono stati uccisi e sepolti i corpi di quasi 34.000 ebrei massacrati dai nazisti nel settembre 1941.
«Ci sono molti casi come quello di Bucha purtroppo» ha affermato Desbois, alla radio francese Rcf «Bucha è stato molto evidenziato perché i media hanno potuto rivelare che c'erano tutti questi corpi sulle strade. Ma le stesse scene del crimine si ripetono ovunque». Le testimonianze che Desbois e il suo team hanno raccolto sono agghiaccianti.
«Con un traduttore, via Zoom, le persone accettano di parlare apertamente, fornendo i dati personali, la vera identità, il telefono, l' indirizzo e-mail. Sono persone che quindi vogliono testimoniare affinché gli assassini russi siano giudicati» ha raccontato.
Ci sono stati episodi terribili.
La sfida con queste testimonianze è dire la verità. Il sacerdote spera che le interviste saranno utilizzate in procedimenti legali internazionali.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Maggio 2022, 11:09
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