Papa Francesco striglia gli ospedali cattolici mal gestiti che rischiano di essere venduti a privati

Papa Francesco striglia gli ospedali cattolici mal gestiti che rischiano di essere venduti a privati

di Franca Giansoldati

Città del Vaticano – Il monito del Papa rivolto alla sanità cattolica ad amministrare bene le proprie strutture ospedaliere per non essere costretti poi a venderle (o svenderle) a privati fa affiorare diversi casi che ultimamente danno non pochi grattacapi ai vertici del Vaticano.

Francesco all'Angelus recitato dal Policlinico Gemelli stamattina ha ammesso che anche nella Chiesa succede «che qualche istituzione sanitaria, per una non buona gestione, non va bene economicamente, e il primo pensiero che ci viene è venderla. Ma la vocazione, nella Chiesa, non è avere dei quattrini, è fare il servizio, e il servizio sempre è gratuito. Non dimenticatevi di questo: salvare le istituzioni gratuite».

In questi mesi sono all'attenzione dei vertici della Santa Sede alcuni dossier di grande rilevanza. 

Tanto per cominciare domani verranno aperte le buste per le offerte per l' acquisto del policlinico Gemelli Molise. Tra i probabili acquirenti anche la Neuromed di Pozzilli. Nei giorni scorsi i vescovi molisani erano intervenuti con una lettera aperta chiedendo alle autorità regionali di non fare mancare i sostegni a questa realtà. «Pur consapevoli dell'urgenza di rimediare al passivo che negli anni si è andato accumulando, a causa dell'atteggiamento spesso ostativo della Regione Molise l'azienda non ha mai, finora, fornito dati di infruttuosità allarmante, tali da ricorrere alla vendita a privati» si legge nella lettera. 

Un altro caso importante riguarda il Fatebenefratelli per il quale era in corso una trattativa per la vendita alla famiglia Rotelli. Le indiscrezioni erano circolate con insistenza ed erano state confermate dalla Casa Generalizia dell'ordine ospedaliero San Giovanni di Dio poi è arrivato lo stop del Vaticano alla vendita oltre che la protesta dei sindacati che avevano annunciato lo stato di agitazione per gli aumenti dimezzati e i pagamenti degli arretrati slittati di due anni.

Un ulteriore passaggio sul quale non sono state date spiegazioni ufficiali.

Lo spettro di una possibile vendita riguarda anche l'Idi, l'istituto dermopatico dell'Immacolata, struttura di eccellenza di proprietà di una congregazione di religiosi, i Concezionisti. Anche stavolta le voci di una vendita si sono rincorse con insistenza dopo che l'ex generale della Guardia di Finanza, Capolupo era stato nominato dal Papa presidente del Cda della Fondazione Monti, l'ente proprietario dell'Idi, subentrando a padre Giuseppe Pusceddu, il superiore Provinciale della Congregazione dei concezionisti, già presidente ad interim dal novembre 2020. Un passaggio importante con il quale veniva manifestato direttamente l'interesse della Santa Sede alle attività dell'Idi, una realtà stressata da parecchie traversie gestionali e finanziarie piuttosto consistenti. Dopo alcuni giorni e senza alcuna spiegazione fornita dal Vaticano il generale Capolupo, esperto tributarista, ha gettato la spugna e ha rinunciato all'incarico. 

Acque agitate anche all'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, la struttura nata per volere di Padre Pio. Anche in questo caso i problemi riguardano le finanze e una gestione probabilmente non all'altezza della situazione con l'incognita per il futuro. I giornali di Foggia alcuni mesi fa avevano parlato di una voragine, un passivo di oltre 100 milioni di euro.

Sotto osservazione del Vaticano anche l'ospedale Bambin Gesù.


Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Luglio 2021, 23:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA