Papa Ratzinger è morto, addio a Benedetto XVI: l'annuncio del Vaticano e il dolore nel mondo

La notizia è stata data dal Vaticano in uno scarno comunicato. Le sue condizioni di salute erano peggiorate poco dopo Natale quando ha accusato crisi respiratoria e renale

Morto Benedetto XVI, il primo Papa emerito

di Franca Giansoldati

Città del Vaticano - Il cuore fragile del Papa emerito ha ceduto. Il teologo Joseph Ratzinger è morto stamattina nel monastero Mater Ecclesiae in un clima raccolto e di preghiera. La notizia è stata data dal Vaticano in uno scarno comunicato. Le sue condizioni di salute erano peggiorate poco dopo Natale quando ha accusato crisi respiratoria e renale. 

 

La biografia: chi era Joseph Ratzinger

Joseph Ratzinger è stato uno dei massimi teologi della Chiesa contemporanea. Il profeta della parola e uno dei punti di riferimento del Concilio Vaticano II. Cardinale dal 1977, venne chiamato da Giovanni Paolo II a ricoprire il ruolo di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1981. E' stato anche Decano del Collegio Cardinalizio dal 2002 e poi pontefice dal 2005. 

Era nato in Marktl am Inn, un piccolo paesino bavarese nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile del 1927. 

 

Suo padre era un commissario della gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori, le cui condizioni economiche erano piuttosto modeste. Il tempo della sua infanzia non è stato facile ma la fede della sua famiglia lo ha preparato alla dura esperienza dei problemi che sono arrivati con l'instaurarsi del regime nazista. Suo padre e sua madre erano fortemente anti-nazisti e in diversi momenti ha ricordato lui stesso con dolore fu duro assistere alla soppressione del cuginetto handicappato da parte dei nazisti perchè considerato imperfetto. «Era il male». Al suo biografo Peter Seewald ha raccontato quanto fosse difficile vivere ai tempi della Seconda Guerra Mondiale quando, da adolescente, come tutti i ragazzi tedeschi, fu anche arruolato nei servizi ausiliari antiaerei. 

Dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia presso la Scuola superiore di filosofia e teologia di Frisinga e presso l'Università di Monaco. Il 29 giugno dell'anno 1951 è stato ordinato sacerdote. Nel 1953 si è laureato in teologia con una dissertazione sul tema:  "Popolo e Casa di Dio nella Dottrina della Chiesa di sant'Agostino".  Nel 1957 ha superato l'esame per la libera docenza col noto professore di teologia fondamentale di Monaco, Gottlieb Söhngen, con un lavoro su: "La teologia della storia di san Bonaventura".  Dopo un incarico di dogmatica e di teologia fondamentale presso la Scuola superiore di Frisinga, ha continuato a insegnare a Bonn (1959-1969), a Münster (1963-1966) e a Tubinga (1966-1969). Dal 1969 è stato professore di dogmatica e di storia dei dogmi presso l'Università di Ratisbona dove ha ricoperto anche l'incarico di Vice Preside dell'Università. 

Una vastissima risonanza ha poi avuto la sua arringa pronunciata all'Accademia cattolica bavarese sul tema: "Perché io sono ancora nella Chiesa?". Ebbe a dichiarare con la sua consueta chiarezza: «Solo nella Chiesa è possibile essere cristiani e non accanto alla Chiesa». Il 25 marzo 1977 Papa Paolo VI lo ha nominato Arcivescovo di Monaco. Sempre Papa Montini lo ha creato cardinale nel Concistoro del 27 giugno 1977. 

È stato Relatore alla Quinta Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi (1980) sul tema della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo. In quell'occasione, nella sua prima Relazione, ha svolto un'ampia analisi sulla situazione della famiglia nel mondo, sottolineando in proposito la crisi della cultura tradizionale di fronte alla mentalità tecnicistica e meramente razionale. 

Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e anche Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale.  Tra i tantissimi lavori monumentali fatti va segnalata  la Preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. 

Di Giovanni Paolo II è stato il braccio destro teologico e a lui era legato da affetto sincero. Fu Papa Wojtyla ad affidare al cardinale Ratzinger le famose meditazioni della Via Crucis 2005 al Colosseo. Giovanni Paolo II era agli ultimi giorni di vita e ha ascoltato in silenzioso raccoglimento la drammatica denuncia. «Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!». 

Appena ventiquattr'ore prima della morte di Giovanni Paolo II, ricevendo a Subiaco il "Premio San Benedetto" aveva ribadito quello che sarebbe divenuto il suo sentiero di azione: «Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia, che in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce.

Ritornò e fondò Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo. Così Benedetto, come Abramo, diventò padre di molti popoli». 

Alla vigilia della sua elezione al Soglio Pontificio, nella mattina di lunedì 18 aprile, nella Basilica Vaticana, ha celebrato la Santa Messa "pro eligendo Romano Pontifice" a poche ore dall'inizio del Conclave che lo avrebbe eletto. «la misericordia divina pone un limite al male. Gesù Cristo è la misericordia divina in persona:  incontrare Cristo significa incontrare la misericordia di Dio. Il mandato di Cristo è divenuto mandato nostro attraverso l'unzione sacerdotale; siamo chiamati a promulgare - non solo a parole ma con la vita, e con i segni efficaci dei sacramenti, "l'anno di misericordia del Signore». 

Il Pontificato e la caduta

Quando Joseph Ratzinger si affaccio' dalla Loggia centrale della basilica di san Pietro, dopo la elezione alla Sistina, si volle presentare al mondo come “l'umile contadino nella vigna del Signore”. Il suo pontificato è iniziato il 19 aprile 2005 dopo uno dei più brevi conclavi della storia. Il nome scelto di per sè era già un programma: Benedetto. Come Papa Benedetto XV, l'uomo che cent'anni prima passò alla storia per aver definito la Prima Guerra Mondiale una inutile strage. Ma anche come San Benedetto da Norcia, la figura che salvò il cristianesimo dalle eresie e dai barbari, il padre del monachesimo occidentale e Patrono d'Europa. 

San Benedetto

Nel nome scelto c’era una chiara visione politica del cattolicesimo e del Papato nel mondo. L’Europa era centrale nella visione di Ratzinger, ma qui l’orizzonte papale superava i confini continentali. Il riferimento alla pace sembrava inevitabile dopo l’11 settembre 2001. Il riferimento a Benedetto da Norcia costituiva così un punto di riferimento per l'unità dell'Europa e un forte richiamo alle radici cristiane . Il suo pontificato si è concentrato sulle sfide antropologiche - dalle questioni di etica sessuale, bioetica, difesa della vita, impegno ecumenico, attuazione del Concilio Vaticano II – e allo sforzo di impostare su nuove basi il dialogo interreligioso (con Benedetto XVI è divenuto più culturale e per niente teologico). Infine ha cercato il recupero con il mondo lefebvriano e con la costituzione degli ordinariati per gli anglocattolici.

La sua elezione, tuttavia, fu ostacolata da diversi nemici, tra cui il cosiddetto gruppo di San Gallo, un nocciolo duro di cardinali con una visione più sociale e meno spirituale della Chiesa: i cardinali Martini, Silvestrini, Murphy-O’Connor e Danneels. Da teologo ha lasciato l’eredità straordinaria del suo Magistero: 16 volumi di Insegnamenti e anche tre libri su Gesù di Nazareth. E c'è già chi lo considera da tempo come un nuovo “dottore della Chiesa.

Problemi

Nel corso del suo pontificato durato fino alle dimissioni del 2013 sono stati evidenti i rallentamenti dovuti ai problemi di governo per la sua debolezza interna. Scandali di natura finanziaria, collaboratori non all'altezza (tra cui il segretario di Stato, Tarcisio Bertone finito poi al centro di un processo), gaffe internazionali come lo scivolone della scomunica revocata al vescovo negazionista lefebrviano Williamson per il quale, successivamente, Papa Ratzinger si è dovuto scusare per non avere consultato Internet. 

Tuttavia Benedetto XVI ha operato con mano dura contro gli abusi sebbene contrastato da una frangia di cardinali (tra cui Sodano) più orientati a insabbiare e nascondere le mele marce al fine di proteggere l'istituzione e il sistema. Ha saputo promuovere le leggi più dure in materia di pedofilia che poi sono state riprese e aggiornate da Papa Francesco. Il suo biografo, il giornalista tedesco Peter Seewald. Un giorno gli chiese: «Lei è la fine del vecchio o l’inizio del nuovo?». Il papa rispose: «entrambi». 

Del suo cammino da Papa diceva: «È stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate e il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è Sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare».


Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Gennaio 2023, 11:32
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