Città del Vaticano - Quello che apparentemente sta emergendo ancora una volta è il solito muro di gomma da parte della Chiesa. Da una parte le vittime di presunte violenze sessuali che provano a denunciare al vescovo l'abusatore ma non vedendo risultati concreti alle fine sono costretti a rivolgersi ai carabinieri, attivando (finalmente) il processo penale. Che su queste vicende scabrose non ci sia una collaborazione fattiva tra il vescovo e la giustizia italiana è una vechia storia.
A Enna, dove è in corso un procedimento a carico di un sacerdote, è il Procuratore capo, Massimo Palmeri, a commentare: «Non abbiamo ricevuto niente dalla Curia. Siamo venuti a conoscenza del reato solo quando il giovane ha denunciato alla Squadra mobile» ha detto in merito alla vicenda degli abusi sessuali su ragazzi che frequentavano una parrocchia di Enna, per i quali ora e' indagato il parroco.
I fatti sono avvenuti quando la vittima era un minore di 15 anni.
In parallelo ha presentato una denuncia alle autorità civili sulla quale la Procura ha aperto un fascicolo. Il giovane che ha denunciato non sarebbe la sola vittima delle attenzioni che il sacerdote riservava agli adolescenti maschi che frequentavano la sua parrocchia.
In merito alla vicenda il Vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, con una nota ha precisato che ogni volta che ha avuto notizia «di eventuali delitti ha avviato i procedimenti previsti dalla normativa canonica» esprimendo piena fiducia nella magistratura.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Gennaio 2021, 14:17
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