Germania, il nuovo presidente dei vescovi: i preti sposati non danneggerebbero la Chiesa

Il nuovo presidente dei vescovi: i preti sposati non danneggerebbero la Chiesa

di Franca Giansoldati
Città del Vaticano - Il nuovo presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Baetzing, eletto dopo le dimissioni del cardinale di Monaco, Reinhard Marx agli inizi di marzo, di fatto porterà avanti la linea di riforme avviata del predecessore. Riferendosi al celibato sacerdotale, per esempio, il vescovo di Limburg Baetzing, in una intervista alla stampa tedesca, si è detto in sintonia con la dichiarazione finale del Sinodo dell'Amazzonia del 2019 che conteneva la raccomandazione che nella regione amazzonica il servizio sacerdotale alle persone è più importante del celibato stesso.  «Sono d'accordo con questo» ha detto Baetzing, aggiungendo: «Non credo che l'esistenza di sacerdoti sposati danneggerebbe la Chiesa».

Da diversi mesi la Chiesa tedesca ha avviato un processo sinodale nazionale per portare avanti una serie di riforme richieste dalla gente. Per esempio l'abolizione del celibato sacerdotale, l'introduzione del sacerdozio femminile, la maggiore trasparenza nei confronti delle vittime della pedoflia. Naturalmente a Roma l'avvio di questo processo sinodale destinato ad andare avanti per il prossimo biennio non è affatto piaciuto e sono state inoltrate alla conferenza episcopale alcune raccomandazioni di prudenza.

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Marx aveva assicurato che tutto avverrà in un quadro armonico con Roma, ma il modo in cui procede il dibattito interno ha ben presto fatto capire che tante zone restano oscure e di fatto i problemi sono ancora tutti sul tappeto. Marx nel frattempo ha dato le dimissioni, senza dare spiegazioni. L'unico commento che ha fatto è che preferiva lasciare ai vescovi giovani più spazio.

Secondo monsignor Limburg la Chiesa tedesca ha la necessità di superare le divisioni attuali per convincere la gente ad accettare ciò che ha da offrire. Il riferimento va alle critiche che spesso si levano dall'opinione pubblica – molte  dai giovani - per essere troppo rigidi e lontani su alcuni temi legati alla morale sessuale. 

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La Chiesa deve colmare questa lacuna «senza sviluppare una dottrina completamente nuova», ha detto Baetzing. La posizione della Chiesa sulle relazioni gay ne è un esempio. «Nella teologia morale ci stiamo muovendo da tempo per riconoscere se si vive il vero amore e la lealtà, occorre prenderne atto. Le persone, in ogni caso, decidono da sole come vivere. Possiamo dire loro che la loro relazione ha la benedizione di Dio?».

Riguardo all'ordinazione delle donne, Baetzing pur ammettendo l'esistenza di un «confine» tra le barriere dottrinali stabilite da Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto e Papa Francesco, a suo parere la discussione non può essere liquidata in questo modo e archiviata. Come dire che c'è spazio per un dibattito. 


 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Aprile 2020, 15:43
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