Donne diaconesse, Ratzinger scrive che il nodo si può risolvere solo sul piano dottrinale

Donne diaconesse, Ratzinger scrive che il nodo si può risolvere solo sul piano dottrinale

di Franca Giansoldati
Città del Vaticano – Il Papa emerito Ratzinger si è pronunciato sul diaconato femminile nella Chiesa affermando che si tratta di una questione che può essere risolta solo sul “piano dottrinale”. In pratica solo l'autorità del Pontefice potrebbe dare una risposta definitiva e dirimere un problema sollecitato sempre più da una parte del mondo cattolico.

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Da tempo le religiose bussano alle porte del Vaticano per chiedere aperture ma senza successo. In Germania i vescovi hanno iniziato un percorso unilaterale di riforme che contempla la richiesta di fare aperture per il sacerdozio alle donne. Una domanda del genere, a favore del diaconato, è arrivata dall'Amazzonia. In questa regione vastissima e da tempo sguarnita di sacerdoti molte donne svolgono già funzioni di diaconesse. Proprio come accadeva in antichità, nelle comunità dei primi secoli.

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Il Papa emerito ha inviato alla Commissione Teologica Internazionale per il cinquantesimo di questa istituzione pontificia alla quale è molto legato, un messaggio in cui ha affrontato l'esplosivo tema, attraverso una postilla in calce al testo. 

Ratzinger il 22 ottobre, dal Monastero Mater Ecclesiae ha scritto: «Un’eccezione è costituita in certo qual modo dal documento sul diaconato pubblicato nel 2003, elaborato su incarico della Congregazione della Fede e che doveva fornire un orientamento riguardo alla questione del Diaconato, in particolare riguardo alla questione se questo ministero sacramentale potesse essere conferito anche alle donne. Il documento, elaborato con grande cura, non giunse a un risultato univoco” scrive Ratzinger che aggiunge: “Si decise di sottoporre la questione ai Patriarchi delle Chiese orientali, dei quali tuttavia solo molto pochi risposero. Si vide che la questione posta, in quanto tale, era di difficile comprensione per la tradizione della Chiesa orientale. Così quest’ampio studio si concludeva con l’asserzione che la prospettiva puramente storica non consentiva di giungere ad alcuna certezza definitiva. In ultima analisi, la questione doveva essere decisa sul piano dottrinale. 

Il tema del diaconato è materia talmente incandescente da essere stato sempre prudentemente accantonato nonostante che il Concilio Vaticano II abbia promosso la restaurazione del diaconato. Paolo VI iniziò ad affrontare la questione verso la metà degli anni Settanta ma si arenò. Nel 2003 si riaprì il dossier e la Commissione Teologica, dopo un lungo dibattito, pubblicò un documento che pur non escludendo in assoluto l'apertura stabiliva che si doveva approfondire ancora e che spettava alla Chiesa pronunciarsi con autorità. 

Il Papa emerito aggiunge che su tanti temi di carattere morale la pluralita' di opinioni tra i teologi della Commissione è affiorata in diverse occasioni. «Nonostante tutti gli sforzi, non ha potuto raggiungere un'unita' morale della Teologia e dei teologi nel mondo. Chi si attendeva questo - scrive - nutriva aspettative sbagliate sulle possibilita' di un simile lavoro. E tuttavia quella della Commissione e' comunque divenuta una voce ascoltata, che in qualche modo indica l'orientamento di fondo che un serio sforzo teologico deve seguire in questo momento storico».


 
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Novembre 2019, 07:42
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