Caritas, sul territorio nazionale cresce la richiesta di pagamento delle bollette e aiuti alimentari
Si conferma, come anticipato nei giorni scorsi, il raddoppio delle persone che per la prima volta si rivolgono ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane rispetto al periodo di pre-emergenza.
In questo quadro emerge anche che si sono ammalati 42 tra volontari e operatori - risultati positivi al Covid19 - in 22 Caritas diocesane e in 9 Caritas si sono registrati 10 decessi.
Di fronte al mutare dei bisogni e delle richieste, sono cambiati o si sono adattati anche i servizi e gli interventi, in particolare: i servizi di ascolto e accompagnamento telefonico con 22.700 contatti registrati o anche in presenza negli ospedali e nelle Rsa; la fornitura di pasti da asporto e consegne a domicilio a favore di più di 56.500 persone; la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di igienizzanti a circa 290.000 persone; le attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi costretti alla stanzialità; l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari; la rimodulazione dei servizi per i senza dimora; gli interventi a sostegno delle piccole imprese; l’accompagnamento all’esperienza del lutto.
A tutto questo si aggiungono le strutture edilizie che le diocesi hanno destinato a tre categorie di soggetti: medici e infermieri, persone in quarantena e persone senza dimora. Ad oggi sono 68 le strutture per quasi 1.450 posti a disposizione della Protezione civile e del Sistema Sanitario Nazionale da parte di 48 Diocesi in tutta Italia. A queste si sommano altre 46 strutture, per oltre 1.100 posti in 34 Diocesi, disponibili per persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali e più di 64 strutture per oltre 1.200 posti in 42 diocesi per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Maggio 2020, 10:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA