Green pass obbligatorio a scuola, in oltre quattromila rischiano il posto

Video

di Remo Gasperini

PERUGIA Previsioni rispettate: scuola in presenza, obbligo delle mascherine, distanziamento solo dove possibile (non c’è più l’obbligo del metro) e Green pass per il personale. Anzi si è andati oltre visto che l’obbligo è stato esteso non solo al personale delle università ma anche agli studenti degli atenei con una complessiva platea umbra di oltre 50.000 unità che, per frequentare il posto di lavoro o di istruzione, deve essere in possesso della “certificazione verde COVID-19”. Un numero alto che in Umbria poteva salire addirittura fino a 75.000 se nell’obbligo fossero stati inseriti anche gli studenti over 16 anni, quelli degli ultimi tre anni delle superiori che nella nostra regione sono 23.623.

I DATI

Come si arriva ai 50mila green pass da esibire? L’organico di diritto delle scuole pubbliche umbre prevede 11.929 docenti e 3.528 non docenti per un totale di 15.457. A questi numeri di base vanno aggiunti i circa 1.400 posti dell’organico aggiuntivo per il Sostegno; i supplenti che tra docenti e non sono migliaia, il personale delle scuole paritarie. C’è poi da considerare il pianeta università. L’ateneo perugino tra personale docente e ricercatore e personale non docente arriva a 2.500 unità, mentre circa 250 sono i dipendenti della Stranieri di palazzo Gallenga. Al tirare delle somme i lavoratori del comparto istruzione dell’Umbria sono dunque 25mila e forse qualcosa di più. L’inserimento di obbligo del Green pass anche per gli studenti universitari raddoppia abbondantemente la platea della certificazione verde: secondo i dati del ministero nell’anno accademico 2020-21 gli iscritti alla università italiana sono 26.093 (di cui 10.721 ragazzi e 15.372 ragazze), mentre alla Stranieri gli iscritti sono 1.100 (rispettivamente 358 e 742) per un totale di oltre 27mila. Ecco che, tutti considerati, nel complesso si arriva agli oltre 50.000 soggetti che necessitano di Green pass.

LINEA DURA

Il mondo della scuola chiedeva regole precise e, a quanto sembra, queste sono arrivate; per quanto attiene l’aspetto normativo metteranno sul piede di guerra i “renitenti” al vaccino e i sindacati che anche ieri a livello umbro, con tutte le sigle, hanno ribadito l’intangibilità del posto di lavoro.

L’assenza sarà considerata ingiustificata (a meno di impedimenti alla vaccinazione per motivi di salute) ma non ci sarà licenziamento come paventato. Si legge nella ordinanza: "Al fine di garantire la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione in presenza del servizio essenziale d'istruzione", il personale dovrà avere ed esibire il Green pass. E si aggiunge: "Il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato". Riassumendo: non obbligo del vaccino ma per evitare la sospensione i “no vax” dovranno fare il tampone periodico per accedere ad un Green pass temporaneo.

DEROGHE

Ribadita la ripresa in presenza, le Regioni potranno decidere la chiusura delle scuole solo a livello locale, dove si verificano focolai, non possono prendere provvedimenti per tutto il territorio regionale. In merito alla possibilità del doppio turno (e qui tornano in ballo i trasporti), il ministro Bianchi ha lasciato aperta questa possibilità alle singole realtà scolastiche.

TRASPORTI

Da un ulteriore fondo di 500 milioni stanziato a livello nazionale la regione umbra potrà avere nuovi finanziamenti per integrare ulteriormente le corse aggiuntive dedicate al trasporto scolastico. Sul finire dello scorso anno, con le scuole al 75% delle presenze, il normale trasporto era stato integrato con 131 autobus.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Agosto 2021, 08:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA