Vaccini in farmacia, la Regione va avanti

Vaccini in farmacia, la Regione va avanti

di Luca Benedetti

PERUGIA - La Regione non molla. I farmacisti continueranno a somministrare i vaccini, Johnson & Johnson nella fascia 60-79. Risposta a breve giro di posta alla dura lettera dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Perugia che hanno sottolineano quelli che loro ritengono rischi sia per chi il vaccino lo fa sia per chi lo somministra. Una partita delicatissima.
La riposta della Regione, chiamata in causa dalla lettera dell’Ordine dei medici perugini firmata per il consiglio dalla presidente Verena De Angelis, arriva dall’assessore Luca Coletto. «Andiamo avanti-spiega Coletto al Messaggero- non siamo noi l’interlocutore di una vicenda di questo tipo. Rispetto per idee e posizioni, ma questo è un problema del ministero della Salute. Contro la pandemia siamo in guerra e io agisco con le armi che ho a disposizione. Anzi, se arriveranno più vaccini, il ruolo dei farmacisti sarà ancora più importante. Il governo, nel decreto sostegni, è stato chiaro: siamo di fronte a una sperimentazione che vale un anno. Si va avanti. Il nostro obiettivo è arrivare il prima possibile all’immunità di gregge. Quindi avanti con le vaccinazioni anche dei farmacisti».
L’Ordine dei medici della provincia di Perugia ha chiesto uno stop. Minacciando anche un ricorso al giudice per far valere le ragioni della categoria.
Se Coletto tira dritto, le risposte che arrivano dai farmacisti vanno nella stessa direzione della Regione. Ma le parole servono anche per tenere basso il livello di tensione con i medici chirurghi e gli odontoiatri del perugino.
«C’è una legge nazionale- spiega Filiberto Orlacchio, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Perugia- che noi rispettiamo. Di fatto le farmacie aderenti sono diventati dei mini hub vaccinali. Ci sono colleghi che addirittura, per garantire la sicurezza di chi chiede la somministrazione del Johnson & Johnson, fanno arrivare davanti alle farmacia un’ambulanza privata. Senza dimenticare che se di fronte a quello che ci dice il paziente si possono ipotizzare dei rischi, la somministrazione non viene fatta. Ci sono tutte le garanzie. Si fa una valutazione iniziale molto attenta. I nostri iscritti hanno partecipato ai corso di formazione secondo le direttive dell’Istituto superiore di sanità».
Orlacchio apre un altro fronte per evitare che in futuro si possano, sull’onda dell’emergenza, aprire situazioni di scontro come quella sulle vaccinazioni in farmacia. «Ci siamo già sentiti con la Regione-spiega- affinché si possa dare vita a una consulta delle professioni sanitarie proprio per discutere tutti insieme di ruoli e impieghi in modo che ogni azione venga concordata e si evitino incomprensioni».
Anche Federfarma spiega e rintuzza.

Lo fa con Augusto Luciani, presidente regionale: «Non si può mettere in dubbio un’operazione che fanno dodici paesi europei. Le farmacie sono a pieno diritto dentro la lotta al Covid-19. È garantita la sicurezza e a oggi qui da noi non è stato segnalato alcun problema dopo la somministrazione del vaccino. Le 45 farmacie umbre che hanno iniziato la somministrazione sulle 116 aderenti all’iniziativa ricevono 25 dosi di Johnson & Johnson da somministrare agli over 60. Per garantire al massimo la sicurezza abbiamo anche una linea dedicata con il 118 in caso di emergenza. Alcune farmacie hanno anche la presenza del medico di medicina generale o comunque di medici iscritti all’Ordine. Non vedo il problema di un nostro impegno nella campagna vaccinale. Senza dimenticare che stiamo lavorando su numeri per recuperare chi era rimasto fuori dai canali tradizionali della campagna».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Giugno 2021, 07:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA