SPOLETO - L’acceleratore lineare per Radioterapia? «È una criticità forte, che cercheremo di risolvere in breve tempo». Parola di assessore. Peccato, però, che siano trascorsi 159 giorni da quelle dichiarazioni rassicuranti che l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto fece su sollecitazione dall’allora commissario (ora direttore generale) della Asl Umbria 2, Massimo De Fino. Il macchinario in dotazione a Spoleto, necessario per il trattamento dei pazienti oncologici (provenienti anche da altre città), è ormai obsoleto e la sua sostituzione si invoca da tempo. Anche perché, col passare dei giorni, il rischio che l’acceleratore possa smettere di funzionare da un momento all’altro, senza che siano state avviate le procedure per la sua sostituzione è sempre più elevato. Uno scenario da scongiurare con forza, perché – sembra superfluo evidenziarlo - creerebbe danni incalcolabili ai pazienti. Una situazione non più tollerabile visto che, stando ai dati dei mesi scorsi, con la Radioterapia vengono trattati in media una trentina di oncologici, numero che non è certo sceso durante l’emergenza Covid-19. Si è quindi arenato tutto di nuovo? E pensare che, dopo l’appello di fine maggio del direttore della struttura complessa di Radiologia, dottor Vincenzo Iaconis, la questione era stata sollevata proprio da De Fino. Era il 14 ottobre scorso, il giorno della famosa visita in ospedale della presidente della Regione Donatella Tesei, dell’assessore Luca Coletto, del direttore Dario e del commissario De Fino.
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Marzo 2021, 14:00
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