Terni, l'allarme del presidente dell'Ordine: «Covid, troppi medici e infermieri contagiati: così rischia di saltare il sistema»

Terni, l'allarme del presidente dell'Ordine: «Covid, troppi medici e infermieri contagiati: così rischia di saltare il sistema»

di Aurora Provantini

TERNI Cominciano ad ammalarsi diversi medici, sia ospedalieri che del territorio, e questo rischia di mettere in crisi l'attività globale della sanità. Pino Donzelli, presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Terni, segnala soprattutto le difficolta con le quali i medici dell'Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) si trovano a gestire questa emergenza sanitaria davvero straordinaria. Ora più che mai, crescendo in maniera esponenziale la curva dei contagi anche nella nostra regione, che invece nella prima ondata dell'epidemia era stata toccata marginalmente dal Covid-19, sono loro ad entrare nelle case dei pazienti positivi, sia per effettuare i tamponi, sia per visitarli.

Una squadra di operatori sanitari che assiste a domicilio i pazienti affetti da Covid-19 che non hanno bisogno di un ricovero, evitando di intasare gli ospedali fino a quando è possibile. Solo che ogni volta che varcano l'ingresso di una abitazione devono indossare degli speciali dispositivi di protezione individuale, toglierli all'uscita, metterne altri nuovi alla successiva visita. Un cambio ogni volta, per non si sa quante volte, che comporta costi aggiunti per l'Azienda e tempi maggiori per le visite. «Il sabato e la domenica i medici di famiglia non lavorano spiega Donzelli - il direttore regionale alla sanità sta valutando l'ipotesi di far svolgere il servizio ai medici di guarda medica per dare continuità assistenziale». Ad oggi sono 45 i pazienti positivi al Covid-19 ricoverati al Santa Maria, di cui 7 in terapia intensiva. Il Covid-19 ha raggiunto scuole, enti pubblici, tribunale, aziende, ospedali e persino il dipartimento di igiene e prevenzione dell'Azienda Usl Umbria 2, che ha il compito di tracciare i contagi, ricostruirli, monitorarli, e che in questo momento particolare sta eseguendo trecento tamponi al giorno presso la postazione di viale Trento, ai quali si aggiungono i 60 circa effettuati dall'Usca a domicilio. Si ammalano dirigenti medici, primari, infermieri, e tutto questo fa tremare il sistema. «Servono, per alcuni settori sottolinea Pino Donzelli - contratti di assunzione urgenti, tramite concorsi o avvisi, soprattutto per anestesisti, e considerato il momento tanto delicato, si potrebbero utilizzare gli specializzandi all'ultimo anno».

Nel reparto di medicina dell'ospedale di Narni sono risultati positivi cinque malati e altrettanti operatori sanitari. Dieci contagiati: un focolaio che ha fatto scattare le procedure per l'indagine, tramite tampone, su tutti i ricoverati e tutto il personale medico e infermieristico, per mappare e se possibile evitare la diffusione del virus. Le operazioni di ambulatorio e di piccoli interventi chirurgici previste nell'ospedale di Narni sono continuate in modo sistematico per l'intera mattinata di ieri e i pazienti positivi sono stati trasferiti all'ospedale di Terni.


Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Ottobre 2020, 14:25
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