Terni, sotto l'albero più panettoni e meno vestiti. I dolci di pasticceria trainano le vendite di Natale

Terni, sotto l'albero più panettoni e meno vestiti. I dolci di pasticceria trainano le vendite di Natale

di Aurora Provantini

TERNI - Basta con le offerte e i volantini. Adesso sono i dolci di pasticceria a trainare le vendite di Natale. Che per Ivana Marchetti, presidente del gruppo produttori pampepato Igp e dei pasticcieri di Confartigianato Terni, sono partite in anticipo rispetto agli anni passati: «Un po' perché abbiamo iniziato ad infornare tutto prima e un po' perché le persone sembrano più propense a spendere per un prodotto di pasticceria piuttosto che per un vestito. Col fatto che la prossima settimana parteciperemo alla fiera degli artigiani di Milano, mano mano che preparavamo qualcosa lo mettevamo in vetrina e i clienti non resistevano alla tentazione».
Gran parte dei pasticcieri ternani ha “infornato” prima a prescindere dalla fiera di Milano. «E meno male, perché nella settimana del black friday i panettoni sono andati letteralmente a ruba - dichiara Stefano Amici (Pazzaglia) - c’è stato chi ne ha acquistato mezzo, chi quattro interi. Chi lo voleva solo assaggiare e chi decideva di metterlo sotto l’albero».
Una partenza sprinti, per le pasticcerie. «Se continua così riusciremo persino a far quadrare i bilanci». Addirittura? «Le previsioni, dopo il Covid e dopo il caro energia, le eviterei. Comunque sembra che il 2022 sarà l’anno migliore di tutti, per noi» - segnala Amici.
Sulle bollette, dice che si stanno ridimensionando, che gli importi non sono più da capogiro. Che è passato da 10mila (per il mese di agosto) a 5mila (settembre) a 2mila (ottobre) di importo in fattura. Anche per questo si definisce ottimista. Come lo è Luca Calvani, dell’omonima cioccolateria. «Le vendite sono partite in anticipo, è vero - ammette Calvani – e per quanto mi riguarda sta andando a gonfie vele soprattutto la cioccolata, seguita da panettone e regalistica. Nel senso che c'è grossa richiesta di confezioni: il panettone accompagnato da una bottiglia o il cioccolato abbinato ad una selezione di rum». E poi ci sono quelle fette di panettone, appena varcata la soglia dei caffè del centro città, ad attrarre. «Una fetta e un cappuccino». Considerato che il costo di un panettone di pasticceria, a Terni, varia dai 25 ai 35 euro, molti scelgono di assaggiarlo e basta. «Ma poi ne portano via uno intero». Per farci un regalo. «Da mettere nel sacco di Babbo Natale va molto il panettone artistico, che prevede anche un presepe di cioccolato per decorazione» - aggiunge Ivana Marchetti. «A volte realizziamo il villaggio di Babbo Natale con renne e abeti piuttosto che la capanna con il Bambinello. E poi c’è il pampepato». Quello di pasticceria ha un costo che varia dai 28 ai 50 euro al chilo. «Diciamo che resta il regalo di nicchia, apprezzato  in tutto lo Stivale». «Infatti sono partite col botto soprattutto le vendite dei prodotti per prepararli in casa – interviene Fabrizio Fucile – tanto che si vedono lunghe file davanti alle drogherie.

Panettone e pampepato, cioccolata e torroni: sembra che i ternani, sotto l’albero, metteranno “dolci” regali legati alla tradizione.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Dicembre 2022, 15:58
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