Terni, pienone al Caos per Lorenzo Barone: «La mia vita in bicicletta per conoscere ogni angolo del mondo»

Terni, pienone al Caos per Lorenzo Barone: «La mia vita in bicicletta per conoscere ogni angolo del mondo»

di Lorenzo Pulcioni

«Volevo uscire dalla routine, pensavo che il mondo fosse pieno di cattiveria». La sala del Caos di Terni è piena oltre ogni limite per ascoltare le incredibili avventure di Lorenzo Barone. Il 25enne viaggiatore solitario di San Gemini, è appena tornato dall'ultima impresa che lo ha portato ad attraversare l'Africa e parte dell'Asia fino al confine tra Mongolia e Russia: «Parlare in pubblico davanti una sala piena mi emoziona come attraversare il deserto» dice col sorriso disincantato del bambino che è ancora dentro di lui.

«Il primo viaggio importante a 18 anni, con la vecchia bici di mia mamma trovata in garage. Volevo uscire dalla routine e ho fatto 8 mila chilometri fino in Portogallo. Pensavo che il mondo fosse pieno di cattiveria, ma avevo una visione distorta della realtà». Poi gli Appennini, le Alpi e l'Etna in inverno: «Ho scoperto che gli ambienti freddi mi facevano sentire vivo». Vivo come quando riparte, bagaglio essenziale in sella alla sua inseparabile bici e arriva in Olanda: «Finiti i soldi ho fatto il giocoliere per strada con riso e calzini. Poi mi sono messo a vendere le foto dei miei viaggi». Capo Nord e la Lapponia «senza mai vedere il sole per un mese» la prima esperienza importante.

Che però lo segna nel profondo: «Ero uscito dalla routine di casa ma ero entrato nella routine del viaggio: pedali, monti la tenda, cucini, dormi, smonti la tenda. Stavo pensando di smettere e trovarmi un lavoro normale». Ma poi incontra Francesco Berti: «Cercavo una felpa pesante e qualcuno che si interessasse a quello che facevo. Grazie a Francesco ho capito che non dovevo smettere di viaggiare, ma sperimentare posti nuovi. E' bastato poco per riaccendere il fuoco iniziale». Lorenzo cambia prospettiva e attraversa il Pamir in inverno, poi nel 2019 è la volta del deserto del Sahara nel mese di luglio: «Bevevo 12 litri di acqua al giorno. Un'esperienza nuova dopo la quale mi hanno regalato un biglietto per la Corea e il Giappone. Siccome non avevo il biglietto per tornare allora ho deciso di andare in India».

Animali selvatici, giungle, popoli spesso in conflitto tra di loro.

Lorenzo vede e, soprattutto, vive di tutto. Dopo il Sahara a luglio decide di attraversare la Siberia in gennaio nel 2020. Scoppia la pandemia, lui si ferma in Yakutia e prende in sposa Aygul. Definire la vita di Lorenzo Barone un romanzo è decisamente riduttivo: «Quando ho conosciuto Lorenzo ho visto una luce nei suoi occhi che non dimenticherò mai» raccontano gli amici viaggiatori che Barone porta a parlare nella sala che è sempre più rapita dalle avventure del ragazzo di San Gemini. Sul maxischermo scorrono foto e video che parlano da sole. Lorenzo e Aygul, appena sposati, che celebrano la loro unione a 51 gradi sottozero. Un'energia e una voglia di vita che avvolge e commuove. «Ho mangiato di tutto, quando si pedala si ha fame. In Etiopia sono stato arrestato per 18 ore, lì ho pensato davvero che fosse finita. Ho visto guerre e povertà, ma tutte le persone che ho incontrato sono state sempre gentili e ospitali con me, anche in Russia». Lorenzo racconta la vita e tutti lo ascoltano rapiti.


Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Novembre 2022, 11:25
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