TERNI Gli investigatori dell’arma lavorano senza sosta per ricostruire i contorni dell’omicidio di Ridha Jamaooui, 39 anni, massacrato di botte in circostanze tutte da chiarire. Per il delitto è in carcere Samuel Obagbolo, 26 anni, nigeriano, incensurato. Accusato di omicidio volontario, non ha risposto alle domande del giudice, che per lui ha confermato la custodia in cella per il rischio di fuga. I tasselli da rimettere al proprio posto, come sottolineato dal procuratore, Alberto Liguori, nel momento in cui ha dato notizia dell’arresto del giovane nigeriano, sono molti: «Dobbiamo andare avanti perché alcuni aspetti non sono chiari. Vogliamo capire meglio il movente, accertare se sia legato solo alla lite stradale o ci sia altro. Dall’arrestato ci aspettiamo chiarezza sui fatti, per capire se si sia preso le colpe di qualcun altro». Tanti i testimoni che continuano a sfilare nella caserma di via Radice. Che vanno ad allungare la lista di quelli che erano stati convocati dagli investigatori dell’arma, coordinati dal sostituto procuratore, Barbara Mazzullo, subito dopo il fatto di sangue di domenica sera, a Borgo Bovio. Racconti che a tratti non collimano, soprattutto sul numero di chi ha preso effettivamente parte alla rissa, iniziata nell’area del distributore di benzina all’altezza di Ponte d’Oro e finita nel sangue. C’è chi parla di un paio di persone e chi invece arriva a ipotizzare che quella sera, quando le urla hanno spezzato il silenzio della notte, fossero presenti in sette.
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Dicembre 2022, 08:35
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