Terni, la baby gang non si ferma: «Porta la droga o picchiamo il tuo amico»

Terni, la baby gang non si ferma: «Porta la droga o picchiamo il tuo amico»

di Nicoletta Gigli

 “Devi portare settanta grammi di fumo sennò all’amico tuo gli leviamo le scarpe, torna a casa scalzo”. La banda rilancia. La telefonata che riceve la minorenne rapinata dei 170 euro che aveva nel portafogli è eloquente. Quel gruppo di ragazzi che sta tenendo sotto scacco tanti minorenni della città va avanti in modo sfrontato. Forse ha saputo che la giovane vittima è stata in questura e invece di fermarsi torna alla carica. Dopo aver chiamato il papà coraggio che ha denunciato una serie di episodi inquietanti fingendo di voler restituire i soldi alla ragazza ora pretende che lei, oltre a rinunciare al maltolto, reperisca per loro la droga e la consegni senza fare storie. “Purtroppo non si fermano” dice il papà che ha avuto il coraggio di denunciare e non si stanca di invitare gli altri genitori a fare lo stesso. “Le vittime sono tutte terrorizzate perché hanno paura di ritorsioni. Il ragazzino che è dovuto tornare a casa scalzo perché gli hanno portato via le scarpe non è più uscito di casa”. Gli investigatori della squadra mobile ternana indagano a ritmo serrato sulle gesta del gruppo composto da otto giovani tra 17 e 19 anni, alcuni già noti alle forze di polizia per furti e spaccio di droga. Hanno la base al quartiere San Giovanni e comandano tra Cospea, il luna park di vocabolo Staino e il cuore della movida. Sotto la lente altri episodi del recente passato, che potrebbero essere riconducibili a qualcuno del gruppo. Come il pestaggio del 19enne ternano massacrato alla fine di ottobre di calci e pugni sotto la Passeggiata. La vicenda inizia quando il giovane ternano, in compagnia viene avvicinato da uno straniero. Che rifila uno schiaffo ad un ragazza del gruppo e il labbro di lei inizia a sanguinare.

Lui strattona il 19enne accusandolo di avergli rubato la ex fidanzata. Poi spuntano gli altri che lo accerchiano e lo trascinano sotto la Passeggiata, dove va in scena la violenza. Sulla vicenda c’è l’indagine della squadra volante della questura. Il 19enne ternano, che dopo il pestaggio finì al pronto soccorso e fu ricoverato per qualche giorno, è reduce da un intervento al ginocchio per lesioni legate all’aggressione.

“Mio figlio ha paura, da quella sera non è più uscito di casa - dice la mamma. E’ stato cercato con insistenza da intermediari che insistono per farlo parlare con chi l’ha aggredito. Devono lasciarlo in pace. Se ci sarà un processo - aggiunge - ci costituiremo parte civile. Ai genitori dico che devono denunciare senza paura per interrompere questa violenza”. Il sindaco, Leonardo Latini, assicura che “i casi segnalati sono alla nostra attenzione e a quella delle forze dell’ordine con le quali collaboriamo costantemente per bloccarli quanto prima. Quello delle baby gang è un fenomeno che si sta diffondendo anche in altre città - dice Latini - e che non vogliamo assolutamente far crescere a Terni. È chiaro che gli effetti della pandemia pesano anche sulla socialità, soprattutto quella degli adolescenti, e nei prossimi mesi dovremo cercare di attivare tutte le misure di prevenzione e le iniziative per una corretta educazione alle regole in un contesto generale che, ci auguriamo tutti, consenta ai ragazzi di tornare a vivere in maniera sana le loro vite. Per questo serve una forte collaborazione con le famiglie e la scuola”. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Gennaio 2022, 14:13
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