Il primo provvedimento del neo direttore generale dell’ospedale di Terni Andrea Casciari è stato quello di ripristinare il servizio Obi (Osservazione breve intensiva) all’interno del pronto soccorso, il cui posto era stato utilizzato per i malati covid. Adesso con i nove posti letto, anche se ancora insufficienti, i reparti dovrebbero "respirare", in quando presso l’Obi verranno ricoverati pazienti in osservazione per pochi giorni, addirittura ore, per poi essere dimessi o, se gravi, ricoverati. In questo modo si dovrebbe allentare la pressione all’interno dell’ospedale e liberare anche dei posti letto, in modo di cercare di limitare i bis nei corridoi. Questa soluzione di Casciari non dovrebbe, però, essere sufficiente, la stagione autunnale è alle porte ed anche l’influenza comincia il suo corso, come pure, sembra, il riacutizzarsi dei malati covid. Una bella gatta da pelare per Casciari anche per il personale male utilizzato in questi ultimi anni. Il cambio generazione che c’è stato non ha pagato. A Amilcare Parisi, Fiore Ferilli, Mariano Quartini che avevano chiesto di rimanere fino ai 70 anni d’età non è stato loro concesso. Dodici reparti sono da tempo diretti con facenti funzione. Intanto il personale, dal medico all’infermiere, dall’oss al tecnico, come hanno la possibilità di trovare un’altra occupazione si dimettono dal “Santa Maria”. In alcuni casi la rinuncia al posto di lavoro è dettata dall’avvicinamento alla propria residenza, altre volte l’attrazione per un’altra struttura.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2022, 00:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA