Un’onda rosa invade il lago di Piediluco,
tutte donne le assistenti bagnine

Un’onda rosa invade il lago di Piediluco, tutte donne le assistenti bagnine

di Aurora Provantini

TERNI Non stanno sedute sul pattino rosso del salvataggio. Si spostano tra i lettini, aprono gli ombrelloni, mettono in acqua i Kayak, pulisco i pedalò, si predispongono all’arrivo dei clienti. Sono giovani e sono donne le bagnine del lago di Piediluco: un’onda rosa che arricchisce la località turistica dell’Umbria del Sud. Se in Italia è donna un assistente di spiaggia su cinque, a Piediluco il dato si ribalta: Natalia e Patrizia alla società Canottieri e Debora alla storica Spiaggia Miralago, dimostrano che quel lavoro non è più solo appannaggio di aitanti ragazzi dal fisico atletico. Debora è una senior:«Ho iniziato a lavorare al lago diciott’anni fa al Covo – racconta Debora – sono stata animatrice per bambini alla società Canottieri per due stagioni e poi ad accogliere gli ospiti alla Spiaggia Miralago dall’estate del 2016». Arriva presto la mattina per controllare che tutto sia in ordine. Sistema le cose che trova fuori posto, tira fuori dalle cabine le mountain bike per i turisti che voglio fare escursioni su terraferma, le bici d’acqua e le canoe. Registra i nomi e i numeri di telefono dei clienti, li accompagna ai loro posti, li invita a non allontanarsi e a non superare le boe, poi se qualcuno trasgredisce inizia a far suonare il fischietto, prende il pattino e li scorta a riva. «Amo questo lavoro - spiega Debora – soprattutto amo rapportarmi con la sorella di Samanta Togni, l’insegnante di “Ballando con le Stelle”. Ha anche giocato a pallone, ma il suo sogno resta quello di continuare a lavorare in riva al lago. Natalia Nikolaeva invece, classe 1996, è alla sua prima esperienza. Studentessa universitaria in chimica e tecnologia farmaceutiche, è appassionata di nuoto e diventa assistente di salvataggio la scorsa estate. «Mi ero iscritta al corso per diventare assistente bagnanti, una figura professionale che veglia sulla sicurezza di chi frequenta le piscine, prima della pandemia. L’emergenza sanitaria fa slittare il mio progetto, il corso inizia in ritardo e prendo il brevetto il 28 luglio 2020. Eravamo due sole donne a frequentare quel corso su 15 partecipanti». Anche lei è attratta dalla vita all’aria aperta e dallo sport: dal 2012 è arbitro di calcio A 11 presso la sezione Aia di Terni. «Non posso dire oggi se il mio futuro professionale mi vedrà impegnata come assistente bagnanti, perché studio e ho altri progetti di vita ma ammetto che, per un motivo o per un altro, mi ritrovo sempre a fare nuove esperienze sportive» – dice Natalia. Da un mese si occupa della piscina della società Canottieri e non solo: “La mattina controllo il funzionamento del robot per la pulizia del fondo vasca e della centralina per il dosaggio del cloro e del ph, le docce, i lettini. Con Patrizia (l’altra assistente, ndr) gestiamo anche gli appuntamenti dei campi da tennis e mettiamo in acqua le imbarcazioni. Quando ero bambina ero ossessionata dal fischietto del bagnino che suonava ad ogni tuffo, perciò lo tengo in tasca ma cerco di non usarlo». È accanto a Patrizia Petrollini, 22 anni, di Piediluco. Patrizia è un’ istruttrice sia di nuoto che di nuoto sincronizzato e prende il brevetto a 16 anni.

Un’atleta che decide di dedicarsi all’insegnamento, tanto che si mette a studiare scienze dell’educazione. Quel lavoro alla Canottieri lo ha trovato per caso: «Pensavo fosse un ruolo più adatto agli uomini, invece richiede grazia e sensibilità soprattutto con i bambini. Insomma, forse il futuro degli assistenti bagnanti è donna».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Giugno 2021, 09:45
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