La mamma del pusher: «Sono distrutta,
vorrei andare ai funerali di Gianluca e Flavio»

La mamma del pusher: «Sono distrutta, vorrei andare ai funerali di Gianluca e Flavio»

di Alberto Favilla
TERNI Mamma Clara, 82 anni, è distrutta dal dolore, sola, segnata per sempre. Dalla sua abitazione di via Liutprando a Terni, a San Giovanni alto, risponde al Messaggero e quello che emerge è solo tanta disperazione, la voglia veramente di chiudere con una un’esistenza infelice e maledetta. La mamma di Aldo Maria Romboli, l’uomo di 41 anni in carcere con l’accusa di aver causato la morte di Gianluca Alonzi, 15 anni, e Flavio Presuttari, 16 anni, non si da pace. Piange e basta. Stenta a parlare. Anzi, non vorrebbe dimenticare per sempre il dolore che ha provato. 
«Cosa le posso dire. La mia vita è finita. Vorrei solo morire anch’io. Non sono più uscita da casa, da quel maledetto giorno che i carabinieri sono venuti a prendere mio figlio. Mi vergogno, non faccio altro che pensare a quei due ragazzini e a quei genitori. La morte di un figlio credo che sia la peggiore cosa che ti possa capitare nella vita. E poi il modo, cosi assurdo e inverosimile». La signora Romboli, moglie di Aldo Romboli, famosissimo a Terni per le sue serate canore, al Cantamaggio e nei piano bar della città vive da sola in quell’appartamento dell’Ater a San Giovanni. Una vita che da qualche anno si è fatta difficile. 
«In particolare - racconta la mamma di Aldo Maria - dopo la morte di mio marito. Difficile andare avanti. Lui era il fulcro di tutto e anche mio figlio ha pagato caro la sua assenza, la sua ripartita improvvisa. La morte del papà lo ha reso ancora più fragile e inquieto. Io mi sento in colpa anche con mio figlio. Mi domando cosa potevo fare per salvarlo, se ho fatto tutto, insomma». La signora fa fatica a parlare. Singhiozza e basta. «Ultimamente, in realtà, ero stata al Sert a parlare con la dottoressa che seguiva Aldo Maria. D’accordo anche con lui stavamo pensando che la Comunità sarebbe stata la scelta giusta. In questi anni della disperazione aveva provato a cercare anche un lavoro, ma niente. Solo qualcosa di occasionale come il volantinaggio. Aldo Maria era sempre chiuso nella sua stanza, piangeva, disegnava e scriveva canzoni e musiche, una passione eredita dal papà. Avesse trovato un lavoro non credo sarebbe finito così male». 
Ma chi e’ in realtà Aldo Maria Romboli? Per qualcuno un mostro, un assassino, uno spacciatore incallito, per altri un’altra “vittima” della droga. «Io dico solo - prosegue la mamma - che fondamentalmente Aldo Maria è un buono, come lo era suo papà, anche se non voglio assolutamente giustificarlo, ci mancherebbe altro. La droga lo ha rovinato, un disgraziato, un poveraccio che adesso si è macchiato anche di questo terribile gesto. Ma che fine farà mio figlio?».  Ancora non è stata decisa la data dei funerali di Flavio e Gianluca. Stamattina sono in programma gli esami autoptici sulle salme. Funerali che verranno celebrati insieme nella chiesa del Duomo. Insomma, Flavio e Gianluca inseparabili fino all’ultimo. «Vorrei andare ai funerali, essere presente per l’ultimo saluto a quei ragazzini, abbracciare quei genitori, ma come faccio, come oserei guardarli in faccia – conclude la mamma di Aldo Maria – mi sento impazzire. Dubito che riuscirò a superare questa grande disgrazia, credo che sia umanamente impossibile. Voglio solo morire». 
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Luglio 2020, 08:08
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