Potenziamento dei servizi sanitari di Orvieto, Regione e Usl incontrano i cittadini. Interventi dei sindacati e della politica cittadina

Potenziamento dei servizi sanitari di Orvieto, Regione e Usl incontrano i cittadini. Interventi dei sindacati e della politica cittadina

di M.R.

"La sanità del futuro. Programmi e progetti per il potenziamento dei servizi territoriali ed ospedalieri di Orvieto". E' questo il titolo dell'incontro pubblico che si terrà a Orvieto, martedì 29 novembre, a partire dalla 17.30 al Palazzo del Popolo, e che vedrà la partecipazione delle massime autorità regionali e comunali e della direzione strategica dell'azienda sanitaria. 

Oltre ai responsabili degli uffici tecnici responsabili dei progetti in fase di realizzazione, saranno presenti Roberta Tardani, sindaca di Orvieto, Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, Massimo D'Angelo, direttore regionale Sanità, Massimo De Fino, direttore generale Azienda Usl Umbria 2, Massimo Marchino, direttore distretto di Orvieto, Patrizio Angelozzi, direttore ospedale "Santa Maria della Stella".

L'iniziativa ha suscitato pareri contrastanti e prese di posizione fortemente critiche. 

Il documento condiviso.  In vista dell'incontro pubblico un gruppo di amministratori dell'Orvietano, ha sentito il dovere e l'esigenza di ribadire in un documento condiviso, i timori rispetto alle attuali condizioni e alle prospettive della sanità locale e regionale. Il documento porta la firma di Sauro Basili, sindaco di Allerona, Damiano Bernardini, sindaco di Baschi, Daniele Longaroni, sindaco di Castel Viscardo, Gian Luigi Maravalle, sindaco di Ficulle, Federico Gori, sindaco di Montecchio, Valentino Filippetti, sindaco di Parrano. Accanto a loro a firmare il documento anche i consiglieri comunali Franco Raimondo Barbabella, capogruppo "Prima gli Orvietani", Cristina Croce, capogruppo "Siamo Orvieto", Giuseppe Germani, capogruppo "Orvieto Civica e Riformista" e Martina Mescolini, capogruppo "Partito Democratico" e alcuni esponenti di gruppi/associazioni dell'Orvietano. 
«Crediamo - affermano - che per promuovere progetti ed investimenti in grado di affrontare alla radice le criticità della sanità sul territorio, sia necessario analizzare approfonditamente le carenze che stanno ormai divenendo strutturali. Al contempo, riteniamo che non sia possibile sottacere che le determinazioni assunte dal governo regionale non sembrano intraprendere la direzione auspicata.

La sanità territoriale versa il condizioni di estrema sofferenza. La carenza dei medici di base e dei pediatri di libera scelta desta crescente preoccupazione, e non si intravedono ancora possibili soluzioni. Analoga condizione caratterizza il servizio di continuità assistenziale. La sospensione delle attività dei punti di erogazione servizi nel distretto orvietano allontana ulteriormente i servizi ambulatoriali e infermieristici dalle aree più marginali, con ripercussioni sulle fasce più fragili della popolazione, a dispetto della nostra condizione di area interna. A tal proposito, giova ricordare che proprio la strategia relativa all’Area Interna Sud-Ovest Orvietano prevedeva un approccio mirato ad avvicinare i servizi ai cittadini, con l’obiettivo di invertire la tendenza all’accertamento che tanto ha penalizzato questo comprensorio. La stessa tendenza all’accentramento che purtroppo ritroviamo nel piano di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che, tra le altre cose, riduce il numero dei distretti sanitari, ponendo un ulteriore elemento di preoccupazione, che si aggiunge alle già citate criticità. Il distretto, infatti, rappresenta ancora un solido riferimento per le amministrazioni locali, divenendo l’interlocutore più efficace nelle situazioni di maggiore difficoltà.

L’appuntamento in programma ci porta a ricordare che è trascorso oltre un anno da quando i sindaci della zona sociale incontravano la direzione dell'Usl Umbria 2, nel quale veniva annunciato l’arrivo della sanità del futuro, con progetti di grande rilievo e investimenti consistenti.

Nello stesso incontro venivano anche fornite ampie rassicurazioni sulla funzione strategica del distretto, sulla salvaguardia della rete dei servizi, sulla centralità del paziente e sul nostro ospedale. Nulla ancora sembra essersi concretizzato - se non la soppressione del nostro distretto - e non possiamo ignorare che lo stesso ospedale continua a presentare ampie lacune legate alla carenza di risorse umane, alla necessità di rinnovamento delle attrezzature e alla necessità di individuarne un ruolo strategico».

Il sindacato. «A Orvieto i vertici della Regione, presidente Tesei in testa, e della sanità umbra illustreranno i mirabolanti progetti che verranno realizzati nel presidio ospedaliero cittadino e nei servizi territoriali del distretto. Nel frattempo, però, la sanità del territorio continua a perdere pezzi e i disagi per i cittadini dell'Orvietano sono sempre più forti». Così in una nota Giorgio Lucci, segretario generale della Fp Cgil della provincia di Terni. «Nonostante i proclami e le rassicurazioni della Usl, della Regione e della sindaca – scrive Lucci - il problema delle liste d’attesa per le visite ambulatoriali specialistiche non è stato risolto. Per avere una visita in tempi dignitosi le cittadine e i cittadini sono obbligati a rivolgersi ai professionisti che operano in intramoenia o direttamente alle strutture private, il cui numero nel corso di questi ultimi tre anni è improvvisamente aumentato sul territorio. Il Pronto Soccorso poi – prosegue il segretario Fp - è ancora in attesa dei lavori di ammodernamento, annunciati circa due anni fa e mai iniziati». La Fp Cgil torna a chiedere se il personale precario verrà stabilizzato o se «si continuerà a ridurre gli organici» e quali azioni si stanno portando avanti per «rendere attrattivo questo territorio per i medici specialisti”. “Il servizio di Neuropsichiatria Infantile è ormai in cronica sofferenza – continua Lucci - per la prima visita con il neuropsichiatra un bimbo con problemi del linguaggio, per esempio, deve aspettare quasi due anni e non essendoci strutture convenzionate sul territorio, le famiglie sono costrette a ricorrere al privato per la diagnosi e per il successivo trattamento».  «Il Centro di Salute Mentale – aggiunge il sindacalista - come annunciato, rimarrà chiuso tre pomeriggi alla settimana e anche il sabato. La Usl 2 dice che è stata una scelta obbligata per la mancanza di medici (noi lo avevamo segnalato già a marzo), ma cosa si è fatto per evitare questo disastro? Gli utenti e le loro famiglie a chi si dovranno rivolgere nel bisogno? Proprio adesso – rimarca Lucci - che i disturbi mentali, soprattutto nei giovani, sono in aumento».

La Lega. «Ringraziamo la giunta regionale ed in particolare l’assessore alla salute Luca Coletto per l’opportunità e per l’attenzione che hanno sempre dimostrato verso il nostro territorio». Così la nota della Lega Orvieto. 
«L’esecutivo regionale si è sempre  mostrato aperto al confronto, interloquendo costantemente con le amministrazioni locali, ascoltando tutti gli attori coinvolti e venendo incontro ai bisogni dei cittadini.
L’obiettivo comune è stato, e sempre sarà, quello di migliorare la fruizione dei servizi sanitari e potenziare l’offerta al cittadino, nell’ambito di una riorganizzazione regionale e nell’ottica di un percorso, fino a ora, solo ritardato dalle inevitabili criticità scaturite dalla  pandemia. Nessuno si deve sentire escluso o penalizzato, da chi vive nei centri principali, fino a chi abita nelle periferie più distanti. Accogliamo quindi con favore l’iniziativa che è la prova tangibile degli obiettivi della Regione Umbria».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Novembre 2022, 18:34
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