Perugia, ancora sangue a Fontivegge: il reportage dei residenti

Perugia, ancora sangue a Fontivegge: il reportage dei residenti

di Egle Priolo

PERUGIA - Sangue. E mascherine. Non ci sono le siringhe perché in questo caso hanno evidentemente avuto l’accortezza di portarsele via. Perché, evidentemente, a forza di video che raccontano a tutti quanto stanno combinando tra corridoi, ascensori e anfratti dei condomini hanno pensato sia il caso di lasciare meno tracce. Ma il problema resta. Un problema che parla contemporaneamente di degrado e disagio.

L’ultimo ritrovamento è avvenuto nel week end appena concluso. In uno dei tanti sottoscala tra via del Macello e la parte alta di via Settevalli. La foto inviata da un lettore del Messaggero si accoda ai video delle due ragazzine e ad altre foto di “punti di buco” scattate in questi giorni, è ancora una volta raccapricciante: sangue a macchie per terra, sul muro e la porta che dal sottoscala conduce all’interno del condominio, una mascherina lasciata in mezzo al sangue e un segnale in più che l’area intorno alla stazione non è soltanto una piazza di spaccio ma anche di consumo di stupefacenti. Che significa, per chi ci vive e lavora, il doversi trovare quasi quotidianamente davanti agli occhi lo spettacolo drammatico di persone (per lo più giovani e giovanissimi) schiave dell’eroina e che con i loro comportamenti mettono a rischio la salute di tutti. «Ci sono bambini, famiglie, gente onesta che lavora e che come tutti ha diritto a non avere paura. A non dover subire certe situazioni sotto casa», è il commento a corredo della foto.
Ma c’è di più. Perché, oltre le foto e i video, quattro passi di domenica intorno alla stazione raccontano quella che per molti è l’origine di questo degrado: «Il parco di via Bellocchio - dice senza alcun dubbio un residente -. È tornato a essere pieno di spacciatori, è un mercato della droga». Il parco è l’area verde tra i condomini di via del Macello, l’Ottagono e via del Bellocchio: una zona per cui i residenti della zona da anni si battono, anche in prima persona attraverso opere di ripulitura, dal momento che rappresenta uno sfogo verde tra tanto cemento. Una zona per anni purtroppo alle prese con la presenza di gruppi di spacciatori che di fatto l’avevano occupata.
L’azione congiunta delle persone che vivono in zona e delle forze dell’ordine ha permesso di riconsegnarla ai cittadini ma, complice anche un anno e più di pandemia con restrizioni e coprifuoco, negli ultimi mesi la situazione sembra essersi nuovamente capovolta. «È pieno di spacciatori, gruppetti in azione praticamente h-24 e diventa inevitabile come le zone intorno a questo “mercato” diventino i luoghi in cui iniettarsi le dosi appena comprate».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Agosto 2021, 07:34
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