Orvieto, tutti in classe. Preoccupazione per i genitori, felicità per i ragazzi

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di Monica Riccio
Temperatura presa, autocertificazione firmata, buste varie prese, mascherina messa, grembiule (per i più piccoli) indossato, foto di rito e si va, tra qualche lacrima, per lo più delle mamme, e qualche timido tentativo di riabbracciare i propri amici, di prendersi per mano, tentativi subito repressi. 

Perché loro, i bambini, i ragazzi, sono molto più sereni di noi adulti; per loro le regole sono regole, sono abituati a rispettarle e non soffrono, sanno, hanno capito che tutto questo clima da caserma è per il loro bene. E così, specie chi entra in prima elementare, prima media o prima superiore, si mette in fila e tutti attendono ordinati il momento di varcare per la prima volta il portone della nuova scuola, con il nuovo zaino, treccine a posto e maglietta da supereroe.

"Primo giorno di prima elementare, tanti genitori, tanti bambini, insegnanti sconosciute, volti nuovi e tutti oscurati da questo nuovo accessorio che non lascia percepire nulla se non quegli occhietti emozionati e un po' impauriti da ciò che è un nuovo mondo, quello dei grandi." A parlare è una mamma di prima elementare, emozionata più del figlio. "Noi genitori che cerchiamo di fare forza a loro ma che in realtà sono molto più coraggiosi di noi. Entrano nel giardino, in fila indiana, mia figlia e la sua amica stanno per darsi la mano, poi si guardano e lasciano cadere le loro braccia accontentandosi di stare vicine se pur distaziate. Io fuori non trattengo l'emozione nel vederle così grandi e responsabili in un contesto che fà un po' paura."

File ordinate anche per chi va in prima media. E alle superiori solo per le classi in entrata, le altre già da giorni erano a conoscenza della ubicazione della classe.

E poi ci sono i piccolissimi, i pulcini che da oggi sono entrati alla materna. "È andata bene, noi eravamo commossi - racconta una mamma - perché quando l'ho accompagnato lo tenevo per mano e mi ha detto "mamma da solo". Sono preoccupata, onestamente, ma li per li, ero presa dal momento e non ho pensato a nulla. Noi cerchiamo di essere fiduciosi e affronteremo quello che sarà."

Fiduciosi e pieni di speranza, anche se preoccupati, sono i genitori. Pieni di felicità, anche solo nel rivedersi i bambini. La prima campanella dell'anno è suonata. 





 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Settembre 2020, 11:21
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