Nella Ternana, Lucarelli si affida a Favaretto, il 'guru' dei calci piazzati

Nella Ternana, Lucarelli si affida a Favaretto, il 'guru' dei calci piazzati

di Paolo Grassi

Il tallone di Achille della Ternana? I calci piazzati. Al di là di errori difensivi per i quali si viene da un campionato con troppi gol presi, il problema più grosso è su calci d'angolo e punizioni. Si prendono gol per lo più da quelle situazioni. E a parti invertite, si combina poco da angoli e punizioni a favore. Per questo, la Ternana ha integrato nello staff tecnico di Cristiano Lucarelli un coach per i calci piazzati. Una figura per allenare solo quelle situazioni. L'incarico è affidato a Paolo Favaretto. 55 anni, mestrino, una carriera da calciatore alle spalle, poi diversi anni da allenatore. «Lucarelli e la Ternana – dice - mi hanno dato questa opportunità. Li ringrazio. Lui aveva chiamato Gianni Vio, che però ha accettato la proposta del Tottenham ma ha segnalato me». Vio è il coach delle palle inattive che è stato anche nello staff di Roberto Mancini all'Europeo vinto dall'Italia. «Con Gianni, abbiamo un rapporto stretto. Abbiamo fatto i corsi insieme a Coverciano ed eravamo in camera insieme. Sul concetto delle palle inattive abbiamo molto in comune. Ho appreso molto da lui e dalle sue idee». Per Favaretto, ecco ora uno step importante nella carriera. «Mi ritrovo a fare nel dettaglio qualcosa che, da allenatore, facevo in modo più generico». Perché fino al 2020-21 ha fatto l'allenatore di prima squadra. Ultima esperienza, all'Union Feltre. E sapete di che colore è la maglia dell'Union Feltre? Rossoverde. Ci mette lo zampino il destino? «Eh sì – risponde sorridendo – evidentemente c'è pure una certa continuità». Ma come mai, la Ternana prende così tanti gol da calci piazzati? «Il problema è generale – risponde – e riguarda un po' tutte le squadre.

Nel calcio piazzato c'è un certo effetto sorpresa. Chi lo tira ha il vantaggio di sapere come vuole calciare e cosa cerca, chi lo fronteggia, questo, non lo sa». Si è già integrato bene, nella Ternana. «Dietro a tutto, c'è un lavoro di staff. Anche nell'allenare le situazioni da palle inattive, c'è il lavoro di chi fornisce dati o immagini degli avversari, quindi anche il match analyst, ma anche quello del mental coach per lavorare al meglio a livello mentale, o del preparatore dei portieri nel dare indicazioni su ciò che può dare fastidio ai portieri avversari. Poi, al di là di tutto, la differenza la fa la qualità. Noi abbiamo una qualità importante di giocatori». Ma quindi, questa Ternana può davvero migliorare, sui calci piazzati? «Io dico di sì. Ci sono ragazzi straordinari C'è del talento. Poi, al talento si abbina l'esercizio. Si integra tutto coi video e l'analisi dell'avversario. E' un lavoro che segue molto attentamente anche Lucarelli. Lui è esigente e attentissimo ai dettagli». Favaretto, da calciatore, è stato anche nel Perugia. Come vivrà, il derby? «Sono passati trent'anni. Non lo vivrò, da ex. Sentirò di più la partita col Venezia. Oltre a essere veneziano, lì ci ho giocato e ci ho allenato. Ma quando ci sono tornato da ex ho sempre vinto». Mettiamo da parte schemi e piazzati. Parliamo di Terni? «Terni, mi piace molto. Terni e i dintorni. Ci sono dei paesi, intorno, che sono una meraviglia. L'Umbria è bella. L'afa? Venendo da Venezia, sono abituato alle estati umide e afose».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Agosto 2022, 23:50
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