«Io credo che i diritti umani siano quelli dei poveri anziani abbandonati, o, vuoi parlare di africani, quei poveri bambini che muoiono di fame davvero, denutriti, cachettici» ha scritto ancora la dottoressa. Che oggi non era al lavoro. In ferie già da qualche giorno hanno spiegato dall'ospedale spoletino. Dove chi la conosce ha parlato di una professionista stimata, irreprensibile sul lavoro. Il post è stato pubblicato su un gruppo Facebook del quale fanno parte diverse migliaia di medici. Dopo che era stato twittato dalla blogger Lucarelli tanti sono stati i 'likè ma anche molti coloro che si sono dissociati dalle parole senza riserve e proprio da uno degli iscritti sarebbe partita la segnalazione alla Usl e all'Ordine. Oggi però il profilo Fb del medico è scomparso. Intanto, tuttavia, per la dottoressa la Usl ha subito avviato il procedimento disciplinare. Il primario del pronto soccorso le ha infatti inviato una richiesta di chiarimenti.
Il primo passo formale. Di «assurde e vergognose frasi razziste» ha parlato l'assessore regionale Luca Barberini. «Affermazioni di questo genere, che non rispettano la dignità delle persone - ha sottolineato -, non sono mai tollerabili e risultano ancora più gravi se fatte da chi ricopre certi ruoli e dovrebbe essere impegnato a garantire un servizio pubblico essenziale, come la tutela della salute. La sanità umbra è un'eccellenza al livello nazionale e si è sempre contraddistinta per la grande professionalità, umanità e solidarietà dei suoi operatori. Questa storia rappresenta un caso isolato, che non scalfisce in alcun modo questi valori, che continueremo a promuovere». Posizione dura anche da parte del presidente dell'Ordine provinciale dei medici di Perugia Graziano Conti che comunque si è riservato di accertare se le frasi saranno confermate. «Se così fosse - ha detto - rappresenterebbero una violazione del giuramento professionale e del codice deontologico». La dottoressa sarà ora convocata in audizione dall'Ordine che attiverà poi la Commissione disciplinare. Per Giovanni Leoni, vicepresidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici e odontoiatri, «resta l'amarezza di un'immagine distorta di una realtà drammatica sia della vita di molte popolazioni del continente africano, sia del fenomeno della migrazione, rispetto al quale, come cittadini italiani ed europei, siamo tenuti al rispetto della solidarietà».
Ma la dottoressa nega e si difende. «Di sicuro quel post non l'ho scritto io», si difende la dottoressa del pronto soccorso di Spoleto finita nella bufera per quanto scritto contro i migranti in un gruppo su Facebook.
Ipotizzando uno scherzo nei suoi confronti o una violazione del profilo. Il medico denuncia intanto di avere ricevuto minacce, anche fisiche. «Attueremo ogni iniziativa per tutelarne l'immagine professionale ma anche l'incolumità fisica» ha detto all'Ansa il suo legale, l'avvocato Simone Budelli.
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Agosto 2018, 20:20
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