UmbriaLibri, Mario Tozzi: «Terni è orribile,
sembra il quartiere dove abito a Roma»

UmbriaLibri, Mario Tozzi: «Terni è orribile, sembra il quartiere dove abito a Roma»

di Lucilla Piccioni

TERNI «Terni è orribile, la conosco ci passo spesso quando porto i miei studenti in Umbria, il resto della regione è molto bello, ma Terni, proprio no. Ha perso pure la sua identità non è più una città a vocazione operaia, mi ricorda il quartiere in cui vivo a Roma, San Lorenzo ha subito la stessa trasformazione», così esordisce quando gli si chiede se conosce la città dell’acciaio Mario Tozzi il geologo divulgatore scientifico ospite ieri pomeriggio di UmbriaLibri. Qualcosa di buono però lo dice nei confronti della seconda provincia dell’Umbria, rispetto al resto della regione Terni ha un rischio geologico meno pesante. E c’è pure un «monumento d’acciaio bello», che sarebbe l’obelisco di Arnaldo Pomodoro, almeno quello. «Quasi quasi faccio due giri intorno alla rotonda per vedere meglio l’obelisco», dice Tozzi scherzando. In biblioteca l’aspettano in tanti per ascoltarlo presentare il suo libro “Mediterraneo inaspettato” edito da Mondadori. A condurre l’incontro è stato Andrea Di Consoli. Tozzi parla con grande semplicità di problemi e fenomeni complessi. Per far capire che l’uomo è comparso sulla terra molto dopo la sua creazione chiama Dario, un ragazzetto seduto nelle prime file, e gli fa aprire le braccia parallele al pavimento. «Vedi la terra nasce sulla punta della tua mano destra, la comparsa dell’uomo la possiamo stabilire sull’unghia della tua mano sinistra».

Chiaro sono passati millenni prima della comparsa dell’ominide. L’ultimo lavoro di Mario Tozzi racconta la preistoria del mar Mediterraneo attraverso la voce delle specie che lo hanno abitato e dei loro antenati, pesci, cetacei, elefanti e scimmie, animali che hanno vissuto in quelle acque quando ancora era il grande oceano Tetide e si sono dovuti adattare ai cambiamenti che lo hanno completamente trasformato. Solo Antea, una femmina di tonno rosso, può ricordare come vivessero i suoi predecessori centinaia di milioni di anni fa, quando nuotavano nella sterminata Pantalassa prima che la deriva dei continenti la suddividesse in tanti oceani e mari. Solo la delfina Filippie può spiegare perché i suoi simili, i mammiferi marini, siano tornati nell’acqua, dopo che alcuni pesci ne erano usciti per evolvere in anfibi o rettili e infine diventare mammiferi. E dalla terraferma solo Elly l’elefantessa può descrivere quale fu lo stupore dei suoi antenati quando videro il Mediterraneo quasi disseccarsi a causa del cambiamento climatico che si è verificato sei milioni di anni fa. Tozzi esprime anche preoccupazione davanti allo scempio di cui è vittima il Mediterraneo, avvelenato dalle plastiche dal degrado voluto dall’uomo. E qui il pensiero va ad Ischia. «Quando si vende il territorio per il tornaconto economico, quando gli abitanti lasciano il loro territorio per costruire alberghi che portano danaro e turismo il paradiso diventa inferno. E questo è quello che è successo ad Ischia», spiega Tozzi.


Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Dicembre 2022, 09:28
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