Terni. Le incursioni di CavourArt nelle chiese

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di Claudia Sensi
Terni - 

Un tripudio di arte declinata con stili, tecniche e materiali diversi, una ricerca estetica contemporanea che indaga variegate prospettive culturali e sociali suscitando riflessioni su trasformazioni, innovazioni, possibilità espressive. Terni si scopre città d’arte grazie a CavourArt.

Ogni giorno un evento, oltre 200 artisti in mostra in ogni angolo del centro storico. Tra le più suggestive quelle nelle chiese storiche: opere moderne si relazionano armonicamente con ambienti dal ricco passato in un dialogo elegiaco, rapportandosi con i volumi e le caratteristiche dello spazio che le accoglie.

Nella romanica-gotica chiesa di San Francesco Lauretta Barcaroli ha installato una croce realizzata con piccole opere materiche (30x30 cm.) sapientemente lavorate che fanno parte del ciclo pittorico “Ogni possibile mondo”. Ogni elemento, strutturato in modo dinamico, trae la propria forza dalla materialità che interagisce con la luce creando effetti visivi dalla vigorosa capacità simbolica. «Questi sono lavori che ho realizzato durante il Covid e mentre con Franco Profili stavamo ragionando su cosa proporre per CavourArt è nata la croce. C’è un’assonanza di forme che alludono a vari sentimenti, a varie sensazioni che io ho vissuto in maniera molto forte. Mi sono veramente emozionata quando ho visto realizzato l’assemblaggio di queste opere».

Due, invece, le installazioni nel duomo. Nella cappella Maria Madre della Chiesa decorata all’inizio del 2000 dagli artisti russi Valery Chernoritsky e Anastasia Sokolova, che hanno portato a termine uno dei cicli più completi della vita apocrifa della Madonna che si trovi in Occidente, è allestito il progetto “Kathartirio” (luogo di purificazione) di Valentina Angeli. «Ho voluto realizzare un progetto dantesco: inferno, purgatorio e paradiso».

Tre grandi tele che restituiscono in modo poetico la bellezza della natura. Opere seducenti dalla consistenza evanescente, elaborazioni che assumono una dimensione impalpabile, un’estetica che si fregia del sommesso silenzio che abbraccia le eteree composizioni.

La cappella di san Gabriele dell'Addolorata ospita la “Resurrectio” di Gianluca Murasecchi. Si stratta di una struttura di legno inciso policromo realizzata con «rami caduti a seguito di temporali e un cranio ovino, recuperati nei boschi della Valnerina. Ovviamente i due riferimenti sono all’Agnus Dei e nello stesso tempo c’è questo senso di ascensione che mi interessava. Il collegamento molto forte è con la nostra tradizione di scultura lignea policroma che l’Umbria e le Marche hanno espresso in modo magistrale».

Infine, nel museo diocesano è stata allestita una mostra di artisti internazionali residenti in Umbria e dintorni dal titolo “Senza confini”, a cura di Anastasia Clafferty e Franco Profili, visitabile ogni giorno dalle ore 16 alle 19 fino al 24 settembre.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2023, 00:15
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